Uomo, donna, eterno contrasto

Non tocchiamo questo tasto

Direte “Ancora questa tiritera?”

Vabbe’, cerco di essere leggera

Uomo, donna, oggi è cambiato qualcosa

Abbiamo pure le quote rosa

Ma restiamo in ostaggio           /        Del nostro retaggio

Il voto nel ’23 ce lo promise il duce

Ma con i podestà poi non si vide luce

Fu del ’45 la Legge, ma senza par condicio

Non votava “colei che esercitava il meretricio”

E nonostante il divorzio del ’74 per chi non si regge

Solo nell’ ’81 abrogati questi articoli di legge

Il delitto d’onore  /        E il matrimonio riparatore

Che, pensa           /        Estingueva il reato di violenza

Norma retriva e tremenda        /        Che imponeva alla donna doppia ammenda

Uomo, donna, discriminati fin da bambini

A me le bambole, a te i soldatini

Così, da grandi, io faccio la mamma e tu giochi alla guerra

E stai distruggendo la terra

Scimmiottando il Prof. Bartezzaghi dico “Discriminate anche nel lessico, è una congiura”

Pensate al femminile di zoccolo, la calzatura

O a un massaggiatore che, maschio, segue una squadra di calcio o di atletica

Ma se femmina è una peripatetica

Esser buona donna è cosa assai lesiva

Mi conviene quindi essere cattiva

Uomo che rompi sempre gli zebedei

E se sei sensibile spesso sei gay

Vero gentleman al primo appuntamento: baciamano, mi apri la portiera, che stile!

Poi parcheggi ed abbassi il sedile

Mi vuoi sexy: parrucchiere, estetista, corso di danza

Io sto tutta un tiro e tu ci hai la panza

Poi hai la crisi di mezz’età e io esco di scena

Tu ti risposi con una romena

“In salute e in malattia” si promette nei matrimoni

Ma di donne in pantofole son pieni i nosocomi

Perché tu non fai fatica

Ci sono mia madre, mia sorella e la mia migliore amica

Uomo che al lavoro fai il gradasso

E il nostro stipendio è sempre più basso

Uomo che dici a una donna violentata

In fondo te la sei cercata

Uomo che ci gonfi di botte poi chiedi perdono

Uomo che non accetti l’abbandono

Per te non può finire in modo placido

E sfregi la tua donna con l’acido

In un raptus uccidi tua moglie e le tue figlie, le tue gioie

Perché, tranne la Mamma, le altre donne sono …. “noie”

Donne il cui grido di aiuto non viene ascoltato

E soccombono a un amore malato

Donne con un occhio pesto, che in ospedale

Dicono “Son caduta dalle scale”

E per paura o per amore          /        Proteggono il loro aggressore

Donne abusate con cupidigia

Donne a pezzi in una valigia

Ti comporti in maniera brutale

Se hai un po’ di potere sei spesso un maiale

Offri a una donna un lavoro stabile

Mentre ti apri l’impermeabile

Per dare a un’attrice un proprio spazio

Le chiedi in cambio una fellatio

Io ragiono col cervello

Mentre a volte tu ragioni col …..   con quello

E altrove nel mondo la vita è ancora più dura

Donne senza diritti e senza cultura

Infibulate, alla mercé di un padre padrone

E uno sposo imposto per tradizione

Donne rapite, stuprate, scomparse come per magia

Tra le scartoffie di una scrivania

Ma ovunque, con l’alibi della religione

Si dà al patriarcato una giustificazione

E la donna, subalterna dal peccato originale

Non riscattata neanche da Maria, nata senza male

Donne tradite, offese, umiliate

Donne maltrattate

Donne apprezzate solo se dipinte su una tela

E tutto questo per colpa di una mela

Chiedo scusa a lor signori

Che il furor della mia penna ha reso tutti stupratori

C’è chi ha rispetto, chi ci ammira

Non è per loro la mia ira

Ma per chi, per la stoltezza      /       Non conosce una carezza

Uomo, che ti ricordi della tua sposa

L’8 marzo con la mimosa

Quella non è la mia festa

E scarpe rosse per protesta

Scarpe vuote che urlano lo strazio, un lento stillicidio

Le innocenti vittime del femminicidio

Scarpe rosse per dire basta alla violenza

Potete farla voi la differenza

 

Grazia Castiglione