Incontro 18 Gennaio 2020 – Ordine dei Medici di Roma

Sul Pink Ring Ombretta Palermo della Pfizer, Francesca Caprari di Pierre Fabre, Luisa De Stefano della Roche.

Le rappresentanti delle tre grandi case farmaceutiche hanno illustrato brevemente le storie delle rispettive aziende e la specifica mission di ognuna di esse. Tutte e tre hanno inoltre evidenziato come il sostegno al nostro sistema sanitario universalistico sia un interesse non solo dei pazienti ma anche delle case farmaceutiche. Se il sistema sanitario implode perché la spesa farmaceutica, anche per l’aumento dell’età media e dell’aspettativa di vita, diventerà insostenibile, il danno non sarà solo per i pazienti ma anche per le industrie del settore che perderanno la massa dei loro acquirenti e quindi gran parte dei loro profitti, se a curarsi saranno solo i molto ricchi. Quindi è importante una collaborazione solidale.

Le case farmaceutiche investono milioni in ricerca, ma dei farmaci studiati solo una piccola parte arriva alla produzione. Il rischio imprenditoriale è questo. L’accesso rapido alle terapie non è cosa semplice. In Italia l’iter per l’approvazione di un nuovo farmaco arriva con un anno e mezzo circa di ritardo.

Però i farmaci in Italia hanno un prezzo più basso. In questo noi italiani siamo bravi.
Tutte hanno evidenziato come le associazioni dei pazienti si siano nel tempo trasformate e non svolgano più soltanto le loro funzioni di assistenza e volontariato. Da quando i loro delegati sono stati inseriti ai tavoli per la sperimentazione clinica si è visto che l’aderenza ai trattamenti è aumentata del 30%.

Oggi è necessario un’evoluzione che metta insieme attori diversi con mission differenti per obiettivi comuni.