"Non accendere il fuoco di Sant'Antonio" non è solo un richiamo alla crescente diffusione dell'Herpes Zoster, ma un invito a riflettere sui reali rischi di questa malattia. Più del 90% degli adulti ha avuto la varicella e, di conseguenza, è potenzialmente a rischio di sviluppare l'Herpes Zoster, conosciuto anche come "Fuoco di Sant'Antonio". Circa una persona su tre potrebbe manifestare almeno un episodio nella vita, ma il rischio è ancora maggiore per chi ha un sistema immunitario indebolito, come i pazienti oncologici.
Più del 90% degli adulti ha avuto la varicella e può sviluppare l’Herpes Zoster, più conosciuto come Fuoco di Sant’Antonio. Una persona su tre potrebbe manifestare almeno un episodio nella vita.
Il rischio è maggiore per chi ha un sistema immunitario debole, come i pazienti oncologici.
In un paziente oncologico, il rischio di infezione da Herpes Zoster è superiore del 40% a causa della malattia e dei trattamenti che indeboliscono il sistema immunitario. La vaccinazione può proteggere fino al 97% dal rischio di sviluppare l’Herpes Zoster, più comunemente noto come "Fuoco di Sant'Antonio" e dalle possibili complicanze gravi.
La vaccinazione contro il Fuoco di Sant’Antonio è gratuita per le persone dai 18 anni con determinate condizioni di rischio e per i 65enni secondo il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.
Per un paziente oncologico, lo sviluppo dell'Herpes Zoster può compromettere l'aderenza alle terapie. La vaccinazione contro l'Herpes Zoster riduce significativamente il rischio di contrarre il virus e di sviluppare eventuali complicanze, tra cui la nevralgia post-erpetica. Questa condizione, a volte molto dolorosa, può persistere per mesi o addirittura anni dopo la guarigione dal virus, mettendo a rischio ulteriormente l'aderenza alle terapie.
Grazia, che ha avuto un tumore al seno qualche anno fa, ha deciso di raccontare la sua esperienza con l'Herpes Zoster, meglio conosciuto come "Fuoco di Sant'Antonio". Qualche mese fa, ha iniziato a sentire dei forti dolori al seno e all'ascella, proprio nella zona dell’intervento chirurgico. Temendo il peggio, ha contattato la sua oncologa, ma fortunatamente non era nulla di grave. Tuttavia, il dolore si è esteso lungo il fianco e sono comparse delle bollicine dolorosissime. La diagnosi? Herpes Zoster. Il dolore è stato lancinante e durato mesi, compromettendo seriamente la sua qualità di vita. Dopo essersi ripresa dalla fase acuta, Grazia si è subito vaccinata, consapevole che l’immunità non è permanente e che il virus può tornare. Da questa esperienza, Grazia ha imparato una lezione importante: non si deve mai sottovalutare la prevenzione. Ora, cerca di sensibilizzare amici e familiari sull'importanza della vaccinazione, consapevole che, se avesse contratto il virus durante le sue terapie oncologiche, avrebbe rischiato di doverle interrompere. In tanti non sanno che l'Herpes Zoster si può prevenire.
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