Con arte poetica scalcinata

Vorrei concludere la serata

Narrandovi dell’atto unico incompiuto

Dell’invisa regista e la sua isterica aiuto

 

Attori chiassosi, gong misteriosi

Questa sera si recita a soggetto

Clara, la registra fa un ingresso ad effetto

E ci scommetto, sapreste tutti dove metterle il rotoletto

 

Andrea, ha l’aria da Jack lo squartatore

Ma quando è di scena … Altro che primo attore!

Sembra una recita dalle suore…..  

 

Alex è la parodia   / Di un coatto sindacalista di categoria

 

Rosanna, con istinto primigenio          

Ha il piedino all’insù, per un colpo di genio

 

Carla, snob e stRRRavagante

PaRRRla in manieRRRa abeRRRante

 

Marisa, pare racconti sempre una filastrocca

Meno male che almeno è una gnocca

 

Ad Ulisse, sempliciotto suburbano e pomicione,

L’acida Beatrice molla un ceffone

 

La telefonata a Pirandello

Laura alla ricerca del suo cappello, Grazia con l’augello

Stefania che rifiuta i ritagli

Onirici versi trasformati in ragli

L’unione fa la forza ma le tre hanno toccato il fondo

Hanno ‘nguajato ‘o Monologo ‘e Sigismondo

 

Erminia e Alessandra fanno qualche breve intervento

Ma era meglio se facevano da arredamento

 

Anna, nella vita e sulla scena tutta panna

La reginetta, con gran fatica azzanna

 

Sabrina ci tiene sulla corda:

“La battuta se la ricorda o non se la ricorda?”

 

Jenny, laurea on line e miraggio di aristocratico matrimonio

Chiede una parte in questo manicomio

 

L’opera è a repentaglio

Altro che creativo travaglio

 

Un po’ di estro non fa mai male

Ma qui pure Mariangela la sarta, fa l’intellettuale

 

Sara, cecata e visionaria scrittrice, vince il Premio Campiello

C’ o’ figlio d’ ‘a spettatrice femminiello

 

Aldo è fuggito e s’è arrubbato ‘a carriola

Cca ‘o pubblico ci abboffa ‘e maleparole

E ce ne votta pummarole

 

Stizzita, la regista mostra il deretano

La serva di scena si crede un soprano

Carmen, voluttuosa habanera

Ma sembra una cantante da balera, ubriaca di barbera

 

E’ superfluo ogni commento

Non basta neanche Daniela, impegno 132 per cento

 

Come dice Beatrice, rappresentazione bislacca

Veramente uno spettacolo di cacca

 

Così è … se ci pare

Al quarto anno di Laboratorio il regista, quello vero, Rafiluccio

Perde ancora acqua e sapone a lavar la testa al ciuccio

Completa anarchia, attori indisciplinati, ritardatari, assenteisti

Insomma ‘a schifezza d’ ‘a schifezza ‘e tutti gli “artisti”

 

E così noi, attori sopra descritti, noi miseri guitti,

Sul palcoscenico con negli occhi i fari

Abbiamo davanti magici scenari   / … Sì ma …lontano dai sipari

Un futuro come scarpari, produttori lattiero caseari, …. Attività postribolari …. Le più giovani, magari

 

Aspri i commenti degli organizzatori

“E questi sarebbero attori?”

“A chi ho dato il mio Teatro?!!?” urla, scossa

Alla Blasi viene una mossa

Mai ‘na gioia! La Bonifacino perde la voce

Con la Giovagnoli si fa il segno della croce

“Sant’Andrea aiutaci tu!”

Le torna la voce e grida, con movimento sussultorio e ondulatorio

“L’anno prossimo ve lo do io il Laboratorio!”

Ognuno di voi è mio nemico Giurato

“Io che c’entro? Voi mi avete invitato!”

Esclama incredulo, il caro Luca

“Era meglio se vi davo buca

Restavo al bar a farmi una Sambuca”

E menomale che c’è Rocìo

Con tutto quel bendidio

Scusate, volevo dire con il suo brio

Ma Gentile Pubblico,a voi i ringraziamenti più profondi

Per il calore e … la raccolta fondi

Per noi attori tarocchi, con pazienti oncologiche vere a volte è dura

Nascondere le lacrime, nasconder la paura

Ma ce la possiamo fare, insieme e con un pizzico d’ironia

Che rende un po’ più lieve anche malattia

 

Perché, e concludo questa specie di sonetto  

La vita è Teatro, ma non prevede il rimborso del biglietto

 

Grazia Castiglione