Aspetto
sola
che mi riceva.
Tutte sono entrate prima di me e si sono trattenute per cinque minuti.
Tra poco sarà il mio turno.
Sono curiosa di vedere la faccia del dottore mentre mi dice che va tutto bene.
Lui ancora non arriva.
Avrà avuto problemi con il parcheggio ma sono certa che mi raggiungerà.
É stato carino ad accompagnarmi ma non ce n'era bisogno.
E la porta si apre.
Il mio nome rimbomba nell'ambulatorio.
Presente
Piacere
(Facciamo in fretta).
Pausa
Busta
Esito
Signora...
Non ho una bella notizia
(Amore mio dove sei?)
La biro scorre sul foglio a tracciare in pochi tratti il mio destino.
Non uno ma due ospiti indesiderati
Neoplasia bilaterale
(Amore mio dove sei?)
Signora...
Intervento massimo la prossima settimana.
Vado a prenotare la sala operatoria.
La porta si apre
Le impiegate stanno per uscire
La voce del chirurgo tuona
Ho di là una signora con un TUMORE Datemi retta

Io intanto aspetto,
sola.
Sono già oltre
Voglio solo
risposte
soluzioni
prospettive.
Dietro di me un battito

Smarrito
È arrivato
Ha sentito
Non respira più
Non riesce nemmeno ad entrare
E
Basta uno sguardo
Dietro a un velo di lacrime
Basta stringersi le mani
In silenzio
E siamo noi
E sono te
E tu sei me
E insieme
all'unisono
Un passo
Commosso
Verso la speranza
Io non ho paura
Aspetto con te
Cambio con te
La metamorfosi sconosciuta e inattesa
Sono magra
calva
eterea
sopra le righe
insospettabile
diretta
Il mio corpo cambia
Invaso dalla malattia,
innamorata di me
quanto te
Ma qui
dentro
Ancora io
Il meglio di me
Grazie a te

 

Elena Parravicini