Dott. Annalisa Beatini

Specialista in Chirurgia Generale, Diploma Scuola Internazionale di Medicina Estetica Fatebenefratelli di Roma, Master in Tricologia e Master in Dermochirurgia

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Il modo in cui il cancro entra nella tua vita è sempre improvviso, indiscreto e travolgente. In un attimo cambiano lo scenario, i tuoi orizzonti, le priorità.

Inizia la serie di accertamenti, che ti scavano un buco dentro, pieno di ansia. Ansia placata solo dalla speranza di ritrovarti messa non poi così male, di poter far subito l’intervento, di avere il linfonodo sentinella negativo, di “ desiderare” di fare la chemio adiuvante, e anche la radioterapia.

Ti devi far venire la forza dentro di affrontare tutto ciò. E di forza ce ne vuole tanta. Ti trovi cambiata. I farmaci non solo ti danno nausea, affaticamento, ritenzione idrica. Hai perso i tuoi capelli, che shock. Sì, la parrucca è bella, non se ne accorge quasi nessuno, ma, senza sopracciglia, il tuo volto già pallido e cereo, ha il marchio del malato di cancro. E in questo pallore, le tue gote si accendono improvvisamente di un rosso fuoco che ti brucia la pelle. Accidenti a tutto quel cortisone che hai dovuto fare.

Il tumore si prova letteralmente sulla propria pelle. Le terapie oncologiche necessarie alla cura della neoplasia, agiscono anche sulla cute e sugli annessi cutanei. Queste lesioni peggiorano lo stato emotivo delle pazienti, che oltre ad avere il problema “dentro“ hanno anche una modificazione della propria immagine corporea.

Questo problema per molto tempo è stato lasciato da parte, quasi non considerato, poiché il nemico principale da combattere è sempre stato il tumore. Le stesse pazienti avevano quasi timore a chiedere consigli e cure per i cosiddetti “danni collaterali”, da fuoco amico. Con l’approccio terapeutico multidisciplinare e con la presa in carico globale del paziente, nelle equipe sono finalmente comparse figure, come il medico estetico, che aiutano le pazienti a prendersi cura del corpo che cambia.

Essere aiutate da professionisti a riparare i danni cutanei derivati dalla chemioterapia, dalla target therapy e dalla radioterapia, può essere un supporto di grande importanza, così come affrontare o superare il disagio della perdita dei capelli e delle alterazioni ungueali o poter migliorare il colorito e la qualità della pelle grazie a un trattamento cosmetico personalizzato.

Esiste poi un tipo di trucco medico correttivo (realizzato con ciprie, correttori, creme colorate scelte sulla base del colore della pelle) chiamato camouflage, che, diversamente dal trucco cosmetico che esalta particolari del volto, è impiegato per nascondere, per neutralizzare inestetismi evidenti, che possono essere un grave disagio per la comune vita di relazione.

La tecnica del Camouflage si basa sul principio della complementarietà dei colori.

 

 

 

Secondo questo principio, l’intensita’ di un colore si attenua quando gli viene aggiunto il suo opposto. Vengono quindi abbinati colori complementari o opposti al fine di annullare un effetto cromatico indesiderato.

I cosmetici impiegati nel camouflage contengono pigmenti molto coprenti perché devono mascherare l’inestetismo, assicurare una resistenza sulla pelle di almeno 24 ore, essere resistenti all’acqua e contenere un filtro solare. Devono poi essere ipoallergenici, preferibilmente privi di profumi e conservanti e, ovviamente, mantenere i requisiti tipici dei cosmetici tradizionali.

Le pazienti possono eseguire la prima volta con il medico o con il personale sanitario addetto per poterlo riprodurre in autonomia a casa.

In questo tutto ciò c’è un plus valore per il medico estetico che , non solo deve conoscere bene il procedimento , ma ha il dovere-piacere di trasmettere il saper fare questi gesti alla paziente, in modo che diventino per lei una semplice metodica da eseguire abitualmente e autonomamente, in qualsiasi momento.

Passiamo a descrivere praticamente le fasi del Camouflage:

  1. Detersione della cute
  2. Idratazione
  3. Neutralizzazione della discromia
  4. Applicazione del fondotinta
  5. Fissaggio con cipria e acqua vaporizzata

Spieghiamo ora più dettagliatamente le varie fasi

Detersione della cute: utilizzare un detergente delicato come un latte o un’acqua micellare, per non aggredire una cute in sofferenza. Risciacquare bene e tamponare

Idratazione: durante le terapie oncologiche la cute tende a perdere il suo contenuto in acqua, quindi è bene prestare particolare attenzione a questa fase, rispettando la regola di scegliere una crema o una emulsione più o meno ricca in base al biotipo cutaneo. Ricordando anche che una crema troppo grassa farà scivolare qualsiasi trucco posto sopra di essa, così come con una crema troppo povera in eccipienti la pelle apparirà quasi screpolata e squamata, con irregolarità della superficie.

Scelta e apposizione del pigmento: rispettando la regola che della complementatietà dei colori, sceglieremo il pigmento opposto al colore che dovremo neutralizzare. Ad esempio, se devo coprire un inestetismo rosso dovrò scegliere il colore verde. Il pigmento va prima messo con una spatolina sul dito indice e poi scaldato e massaggiato fra indice e pollice, quindi picchiettato sulla cute in quantità non abbondante e sfumato sempre con le dita o con apposita spugnetta in lattice. Una volta coperti tutti gli inestetismi con l’apposito pigmento si passa alla fase successiva.

Applicazione del fondotinta: è importante scegliere una nuance di colore simile alla propria pelle e la texture in base all’importanza del difetto da coprire. Il fondotinta fluido è più leggero, adatto nei casi di inestetismi meno evidenti e solo per il viso. Quello compatto o in stick è più ricco di pigmenti adatto nei casi di inestetismi più severi, applicabile sul viso e sul corpo.

Fissaggio con cipria e acqua vaporizzata: l’ultima fase è molto importante, infatti è necessario fissare il trucco prima con una cipria trasparente o multicolor ( che risulta comunque trasparente sulla parte applicata ) e poi fissare il tutto con una spruzzata di acqua vaporizzata a circa 10 cm dal volto. Tutto ciò assicura una perfetta tenuta del trucco per tutta la giornata.

E’ bene ricordare che prima di andare a letto è necessario rimuovere il trucco con detergenti idonei ( vedi detersione della cute ) e applicare la crema da notte.

In conclusione, il Camouflage deve essere una metodica che il medico estetico deve insegnare alle pazienti oncologiche. E’ un’arma in più per affrontare la malattia a testa alta e a viso scoperto…… e che bel viso!!!!!!!

 

Possiamo mostrarvi alcuni casi di pazienti trattate:

Paziente con eritrosi e couperose da terapia cortisonica

 

Camouflage di una cicatrice da Port sottocutaneo

 

Camouflage comparativo della mano sinistra in pigmentazioni da Target Therapy