Alla base dei tumori del sangue vi è una crescita irregolare e incontrollata delle cellule. Sono malattie che spesso insorgono nel midollo osseo e nel sistema linfatico.
DATI EPIDEMIOLOGICI
Si calcola che siano circa il 10% di tutte le neoplasie registrate nel nostro Paese e il numero di nuove diagnosi è di 35.000 l’anno. Sette pazienti su dieci riescono a sconfiggerle e tornano poi a vivere una vita normale.
Come per i tumori solidi anche per quelli del sangue esistono dei fattori di rischio riconosciuti e che possono favorirne l’insorgenza.
I più importanti sono:
- stili di vita scorretti (in particolare obesità e fumo);
- fattori ambientali (esposizione prolungata ad alcune sostanze chimiche o a radiazioni);
- effetti collaterali di alcune terapie anti-tumorali;
- età (due terzi dei casi interessano persone con più di 65 anni);
- particolari malattie o fattori genetici;
- infezioni da alcuni virus.
I tumori del sangue si presentano con sintomi aspecifici e scambiati spesso per banali problemi di salute (stanchezza, debolezza, febbre, dolori, dimagrimento, piccoli sanguinamenti, sudorazione notturna eccessiva o prurito). Sono invece segnali che vanno sempre comunicati al proprio medico curante che potrà poi prescrivere esami più approfonditi.
Le patologie onco-ematologiche sono individuate attraverso specifici esami del sangue oppure attraverso la biopsia del midollo osseo (o di un linfonodo ingrossato).
Si suddividono in tre macro-gruppi:
- Leucemie acute e croniche: sono causate dalla proliferazione incontrollata di cellule del midollo osseo, che è la fabbrica di globuli rossi, bianchi e delle piastrine
- Linfomi: colpiscono il sistema linfatico e soprattutto i linfociti B e T, ovvero le cellule adibite a contrastare le infezioni
- Mielomi: interessano le cellule del sistema immunitario originate nel midollo osseo (le plasmacellule). Derivano dai linfociti B che, insieme ai linfociti T, sono fra le principali cellule coinvolte nella risposta immunitaria..