La ricerca e l’innovazione scientifica hanno un ruolo fondamentale nel migliorare la prognosi e la qualità della vita delle donne che ricevono una diagnosi di patologia oncologica.
Nel sesso femminile il carcinoma mammario è il tumore diagnosticato più frequentemente. Gli ultimi dati epidemiologici, pubblicati ne “I numeri del cancro in Italia 2024”, stimano 53.686 nuove diagnosi in Italia nel 2024. Lo stesso report riporta che all’incirca 37.000 donne in Italia convivono con una diagnosi di carcinoma mammario metastatico. I recenti avanzamenti nella ricerca oncologica e la disponibilità di nuovi farmaci hanno determinato un drastico miglioramento della prognosi.
Ad oggi, più del 90% delle donne sono VIVE a 10 anni dopo una diagnosi di tumore mammario e per le donne con tumore metastatico il tasso di sopravvivenza a 5 anni è aumentato del 16% negli ultimi 20 anni. Purtroppo, il carcinoma mammario rappresenta ancora la prima causa di morte oncologica nella popolazione femminile, ed è quindi fondamentale continuare a promuovere e sostenere la ricerca per migliorare ulteriormente questi risultati.
Nel corso degli ultimi anni, grazie alla ricerca scientifica e ad una migliore comprensione dei tumori, è stato possibile introdurre farmaci che hanno rivoluzionato il trattamento dei tumori femminili e in particolare del carcinoma mammario. La migliore comprensione del modo in cui le cellule tumorali si moltiplicano ha portato allo sviluppo degli “inibitori di cicline” per il trattamento delle donne con carcinoma mammario che esprime i recettori per gli ormoni femminili. Questi farmaci agiscono in maniera intelligente per bloccare la moltiplicazione delle cellule tumorali e il loro utilizzo ha permesso di migliorare drasticamente la sopravvivenza delle donne con tumore mammario metastatico e di ridurre in maniera significativa il rischio di recidiva per le donne con tumore mammario in fase precoce.
Un’altra importante innovazione è stata rappresentata dalla modalità con cui le cellule tumorali vengono colpite dai farmaci, ad esempio grazie all’uso dei “farmaci anticorpo-coniugati”. Si tratta di farmaci che permettono di colpire in maniera selettiva le cellule tumorali liberando un agente chemioterapico al loro interno, consentendo così di ridurre l’azione sulle cellule normali del corpo e quindi di limitare gli effetti collaterali. Questi farmaci sono ad oggi utilizzati per il trattamento di tutte le forme di carcinoma mammario metastatico e hanno dimostrato di migliorare la sopravvivenza rispetto ai farmaci chemioterapici tradizionali.
Grazie alla ricerca scientifica è stato possibile sviluppare strategie per ridurre l’uso di alcuni trattamenti senza aumentare il rischio di recidiva, ad esempio grazie all’uso di test genomici. Questi test permettono di analizzare in maniera più approfondita il tessuto tumorale e di stabilire se sia necessario o meno somministrare una chemioterapia a scopo preventivo dopo l’asportazione chirurgica del tumore mammario che esprime i recettori per gli ormoni femminili.
Infine, la ricerca scientifica ha permesso di ottenere molti risultati per migliorare la qualità della vita delle donne affette da tumore della mammella, ad esempio grazie all’introduzione di nuovi farmaci per ridurre gli effetti collaterali, all’utilizzo di nuove strategie per preservare la funzione delle ovaie e mantenere la fertilità nelle giovani donne e alla maggiore attenzione a strategie integrate che mirano a preservare il benessere delle donne durante e dopo il trattamento. Simili risultati sono stati ottenuti in altre patologie oncologiche femminili. Alcuni esempi includono l’uso di farmaci innovativi per il trattamento del tumore dell’ovaio in presenza di specifiche alterazioni geniche, l’introduzione dell’immunoterapia per il trattamento del tumore dell’endometrio e della cervice e per quest’ultimo l’introduzione delle campagne di vaccinazione contro il virus HPV.