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Medicina personalizzata

Ultimo aggiornamento:
18 Settembre 2025

Tempo di lettura:
3 minuti

Immagine di copertina del vademecum

Medicina personalizzata

Oggi la medicina non si limita più a trattare solo la malattia, ma mette al centro la persona, con le sue caratteristiche uniche. È questo il principio della medicina personalizzata, un approccio che permette di scegliere cure più efficaci e con meno effetti collaterali, grazie allo studio approfondito del paziente e del suo tumore.

Che cosa significa “medicina personalizzata”?

Ogni persona è diversa: ha un proprio patrimonio genetico, uno stile di vita, malattie associate e prende farmaci diversi. La medicina personalizzata tiene conto di tutto questo per costruire un trattamento “su misura”, che tenga conto non solo della malattia, ma di chi la sta affrontando.

Perché è importante?

Ciascuno di noi reagisce in modo diverso ai farmaci. Alcuni possono essere molto efficaci per una persona, ma non per un’altra. Studiare i geni che controllano il metabolismo dei farmaci ci permette oggi di prevedere se un trattamento sarà efficace o se potrebbe causare effetti indesiderati. Anche le interazioni tra i farmaci sono importanti: più farmaci si assumono, più è fondamentale valutarne gli effetti combinati.

Ogni tumore è diverso

Anche i tumori dello stesso tipo possono essere molto diversi tra loro. Per questo, oggi possiamo studiare le alterazioni genetiche del tumore per capire meglio: come si comporterà la malattia (la prognosi), a quali farmaci sarà più sensibile. In alcuni casi, è possibile ottenere queste informazioni da un semplice prelievo di sangue (biopsia liquida), senza dover fare una nuova biopsia del tumore.

Farmaci su misura

Con queste informazioni, si possono scegliere terapie mirate, come:

  • Elacestrant per pazienti con mutazioni ESR1 nel tumore HR+;
  • Trastuzumab e altri farmaci “intelligenti” per i tumori HER2 positivi;
  • Osimertinib per alcuni tumori del polmone con specifiche  mutazioni.

Una nuova generazione di farmaci: gli ADC

Una delle novità più promettenti sono i farmaci anticorpo-coniugati (ADC). Si tratta di “chemioterapie intelligenti” che, grazie a un anticorpo, portano il farmaco direttamente dentro le cellule tumorali, riducendo gli effetti collaterali.

Alcuni esempi:

  • Trastuzumab deruxtecan per tumori HER2+ e HER2 low;
  • Sacituzumab govitecan per tumori triplo negativi.

Test genetici per scegliere la terapia giusta.

Oggi esistono test avanzati (come il Next Generation Sequencing) che analizzano centinaia di geni del tumore. Servono per:

  • identificare le cure più adatte,
  • evitare farmaci inefficaci,
  • capire come evitare la resistenza ai farmaci.

Questi test devono essere eseguiti nel momento giusto, interpretati da  esperti e inseriti in un percorso strutturato. Questo è il compito del Mole-
cular Tumor Board, un team multidisciplinare (oncologi, biologi, anato-
mopatologi) che discute insieme la strategia migliore per ogni paziente.

Capire il rischio di recidiva
Alcuni test genetici (come Oncotype DX, Mammaprint, Prosigna) servono per capire, dopo l’intervento chirurgico, se è necessario fare anche la chemioterapia o se può bastare la terapia ormonale.

In sintesi: Grazie alla medicina personalizzata oggi è possibile offrire cure più precise, più efficaci e più sicure, costruite attorno alle caratteristiche del singolo paziente e del suo tumore. Un approccio che non guarda solo alla malattia, ma alla persona.

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