Negli ultimi anni, la speranza di vita dei pazienti oncologici è migliorata significativamente, grazie ai progressi della ricerca scientifica e della medicina. Sempre più persone possono guarire completamente o convivere con la malattia per lungo tempo. Questo cambiamento ha portato a nuovi bisogni extra-sanitari, richiedendo risposte concrete in ambito sociale, economico e lavorativo. È essenziale che pazienti e caregiver conoscano i propri diritti per affrontare le difficoltà legate alla malattia e garantire una migliore qualità della vita. Per approfondire questi aspetti, si rimanda alle pubblicazioni dell'Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMaC), curate dall'Avv. Elisabetta Iannelli con la revisione del Coordinamento Generale Medico Legale INPS: “I diritti del malato di cancro” e “Il diritto all’oblio oncologico” da cui sono tratte le informazioni che seguono.
Esenzione dal ticket per patologia o invalidità
I pazienti oncologici possono beneficiare dell’esenzione dal ticket per patologia (cod. 048) per farmaci, visite ed esami legati alla cura del tumore e delle sue complicanze. Se viene riconosciuta un’invalidità civile del 100%, si ottiene l’esenzione totale (cod. C01) per qualsiasi patologia.
Tutela assistenziale (invalidità civile ed handicap)
Il Decreto Ministeriale del 1992 stabilisce le percentuali di invalidità per pazienti oncologici (11%, 70% e 100%), permettendo l’accesso alle seguenti prestazioni assistenziali in base alla gravità della malattia e alle condizioni economiche; pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di accompagnamento, indennità di frequenza. Per ottenere questi benefici, occorre rivolgersi all’INPS seguendo una procedura in due fasi: la compilazione online del certificato oncologico introduttivo da parte di un medico certificatore, e l’invio telematico della domanda amministrativa.
Inoltre, l’accertamento, sempre da parte dell’INPS, dello stato di handicap in situazione di gravità garantisce benefici fiscali e lavorativi, come permessi, congedi retribuiti, scelta della sede e orario di lavoro flessibile, per conciliare le cure con l’attività professionale.