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Colon retto

Ultimo aggiornamento:
18 Settembre 2025

Tempo di lettura:
3 minuti

Di: EMILIO DI GIULIO

Immagine di copertina del vademecum

Colon retto

La maggior parte dei carcinomi del colon-retto è causata dalla trasformazione in senso maligno dei polipi. Si tratta di piccole escrescenze, di per sé benigne, dovute alla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale.

DATI EPIDEMIOLOGICI

Nel 2024 sono state registrate circa 48.700 nuove diagnosi di tumore del colon-retto, di cui 27.500 tra gli uomini e 21.200 tra le donne. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è stimata intorno al 65% per gli uomini e al 66% per le donne.
In totale, le persone che convivono nel nostro Paese con una diagnosi di questa neoplasia sono circa 442.600.

Quali sono i fattori di rischio?

Si riconoscono i seguenti fattori: ambientali, comportamentali (fumo, sedentarietà, obesità) e dietetici. Un rischio cosiddetto “generico” è rappresentato dall’età: dai 50 anni aumenta il rischio sia per l’uomo che
per la donna. Il rischio aumenta anche in presenza di alcune malattie (come diabete o sindrome metabolica) o di patologie infiammatorie croniche intestinali (come malattia di Crohn, retto-colite ulcerosa) o di sindromi genetiche (come poliposi adenomatosa famigliare o sindrome di Lynch). L’attività fisica, il consumo regolare di frutta e verdura e gli stili di vita sani svolgono invece un’azione protettiva.

I principali campanelli d’allarme che devono essere segnalati al medico sono:
La presenza di sangue nelle feci, anche se misto a muco, la variazione del comportamento intestinale per la comparsa di diarrea o di stitichezza, l’anemia, una febbricola, un senso di spossatezza o incompleta evacuazione o un dolore rettale, la perdita di peso senza causa evidente. Tutti questi
sintomi non sono specifici ma devono essere riferiti al medico.

Con quali esami è possibile ottenere la diagnosi della malattia?

Lo strumento più accurato ed utilizzato per la diagnosi è la colonscopia che permette anche una conferma istologica con prelievi di tessuto (biopsie). In alcuni casi particolari può essere utilizzata in alternativa la cosiddetta “colonscopia virtuale". Il tumore del colon-retto ha un'alta incidenza, soprattutto a partire dai 50 anni, motivo per cui è previsto lo screening regionale. Uomini e donne ricevono l'invito attivo da parte della ASL di appartenenza a svolgere regolarmente l'esame del sangue occulto nelle feci (o in alcune regioni la rettosigmoidoscopia). La diagnosi precoce di questo tumore è, infatti, in grado di apportare grandi vantaggi sulla sopravvivenza e sulla qualità di vita dei pazienti. La ricerca del sangue occulto non è un test diagnostico, non è una prova sicura di un tumore, ma è uno strumento di selezione (screening) per identificare i soggetti più a rischio da sottoporre successivamente alla colonscopia completa.

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