CARCIDIOMA – di Assunta Spedicato

di Assunta Spedicato

(traduzioni)

Ancora non s’appresta il sole al suo trampolino

e già mi scopre sgranati al cielo gli occhi

fradici fin dentro i sogni

di quell’ombra dal nome temuto

 

su di me la sua voce

prende accenti di sfida, mi spinge

sul filo d’un tempo complesso

per tenermi in attenti, sotto sua dettatura

 

solo giova la bellezza incosciente

di madre lingua pulsante là fuori

da rincorrere in un contesto che mio malgrado scivola

come un tappeto di colposfilato all’equilibrio

 

e m’arrotolo muta, a digiuno di logica.

In gola odo bruciare la polvere, astiosa

di frontiera eremita in sentenza

mi scansi, mi dice, ma dovrai dialogare con me.

 

Ne sarò fuori, lo sento. E il cancro

resterà terra lontana, anche se dentro

mi darà da tradurre indifferenza nuova

perché mai più mi sarà straniero il suo idioma.

SENZA (CHE) – Di Franco Ricci

Di Franco Ricci

 

Ci rincontreremo, forse, un dì

magari sulle note d’un valzer.

Senz’occhi, ti guarderò, commosso,

tu priva di bocca parlerai dolce

alle mie orecchie che non ci sono,

si chè allungherò l’inesistente mano

verso te che dimentica del tatto,

percepirai tutto il mio calore.

Allora, senza freno,

ci precipiteremo per declivi inesistenti

a godere del vento

che farà girare all’impazzata il nostro anemometro,

che non possiede no.

AL CALAR DELLA SERA – Di Patrizia Cozzolino

Di Patrizia Cozzolino

 

Stridore di denti e di ghiaccio

che si spacca improvviso

i tetti delle case fende

lama tagliente

che fa ammalare la mente.

E ai nostri sensi, ibernati,

nemmeno la speranza

del crepitio primaverile

a regalare luce e dolci racconti,

nati ai piedi dei mandorli

e a voce bassa narrati

al calar della sera.

TRIADE DI DOLORE E SPERANZA (Miglior poesia 2019) – di Giovanna Morabito

di Giovanna Morabito

 

1

Si vive

Anche un display

Senza dubbio si muove

Cinque sei sette

Si vive

Moscerini e cellule

Piccole cose- meno dolore?

La vita percorre la sua strada

Ed ogni tanto fa benzina.

 

2

I compagni dello stanzone

Non sono nati lo stesso giorno.

Chi prende la rossa perde i capelli

C’è chi piange c’è chi parla

Con i baffi c’è chi tace

C’è anche chi non c’è più

Seduto sulla memoria della mia sedia.

 

3

Un foglio zeppo di parole

Non è solo fragile carta.

Se lo faccio aereo vola

Col suo carico pesante.

Può farsi pugnale arco

E freccia. Un foglio dice

Anche l’ ultima parola.

Può farsi barca

Macerarsi nell’ acqua.

La miglior poesia e il miglior racconto di “SopratTutto Scrivere – Maria Arcidiacono”, il primo premio letterario di IncontraDonna – Leggi anche le altre opere finaliste

Sono “Triade di dolore e speranza” per la sezione poesie e “Piccola storia di me” per i racconti le opere vincitrici del primo premio letterario “SopratTutto scrivere”, intitolato a Maria Arcidiacono, mortaad appena 30 anni di tumore del seno, il 6 marzo 2012. Le autrici, Giovanna Morabito e Gemma Patscot, sono state premiate il 18 maggio scorso nell’ambito di “Le donne si incontrano”, evento che si è svolto nella sede dell’Enciclopedia italiana di Roma. IncontraDonna ha donato alle vincitrici una litografia dell’artista Enzo Carnebianca e a tutti i finalisti una targa.

Per questa prima edizione del premio, sono arrivate 92 opere da 51 partecipanti, inviate da Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.

La Giuria era composta dal Presidente Marino Sinibaldi, Direttore di Radio3, Massimo Bray (Direttore Treccani), Marino Collacciani (giornalista), Lara Facondi (giornalista), Elvira Mujčić (scrittrice), Silvia Mari (giornalista DIRE), Loretta Santini (Elliot Edizioni), Anna Maria Scaiola (docente universitaria), Roberta Andrioli Stagno (psicoterapeuta), Il team delle libraie di “Tra le righe” Claudia Fanelli e Paola Mastrobuoni.

Di seguito le motivazioni per la scelta delle opere vincitrici:

“Trittico di Dolore e Speranza” di Giovanna Morabito: La poesia si distingue per originalità di struttura, attenzione stilistica, e la scansione metrica ritmica. Un’incisiva capacità descrittiva si coniuga a un espressivo registro evocativo. Con fluidità le immagini si alternano tra il peso della malattia e la leggerezza delle molte possibilità della vita, che va avanti, procede, percorre la sua strada : vale la pena allora raccontarla, la vita, su un foglio di carta che può condurre lontano dalla sofferenza, trasformarsi in un’arma acuta o in un veicolo fragile che vola, scivola via, e supera la barriera impalpabile del disagio. Il piano personale si estende a un più ampio sentire comune che accompagna chi condivide lo stesso impervio percorso. La poesia articola, senza retorica e compiacimento, un pensiero semplice e insieme profondo, che nella percezione del dolore iscrive la speranza.

“Piccola Storia di me” di Gemma Patscot: Il racconto, ben costruito nella sua complessità, si organizza con abilità su più piani narrativi. La scrittura è pulita, lessicalmente ricca, stilisticamente accurata nella ricerca della parola più puntuale e nel ricorso costante e suggestivo a metafore e comparazioni. Un serrato dialogo interiore con il proprio io ripercorre eventi dolorosi cui si restituiscono ordine e senso : la scomparsa di un compagno, la solitudine, la scoperta destabilizzante e lo sconcerto incredulo della malattia, la ferita del corpo, le molteplici domande che ci si pone e restano senza risposta. Il recupero attraverso l’esercizio della memoria regressiva dell’integrità rimpianta dell’infanzia, dell’adolescenza, della giovinezza, poi la dimensione confortante del sogno e luminose visioni magiche-fiabesche rischiarano il buio della notte, e contrastano stati emotivi di abbandono, mancanza, assenza, perdita, caduta, paura. Il finale non si risolve con facili espedienti, resta aperto: non si è pronti all’”accettazione”, ancora da imparare, si esita, si aspetta, ma sembra profilarsi con cautela la prospettiva del viaggio verso quel territorio, che potrà offrire inediti paesaggi e comunicare quell’energia vitale, sottesa, seppur sofferta, lungo tutto il racconto.

Arrivederci al prossimo anno!

 

 

Leggi le poesie e i racconti finalisti

 

I racconti finalisti

Piccola storia di me (Miglior racconto 2019) – Di Gemma Patscot
Affetti collaterali – di Stefano Gentile
L’officina dei corpi – di Giuditta Godano
UNA SECONDA POSSIBILITÀ – di Alessio Serra
La ragazza di Istanbul – di Maria Luisa Valeri

 

Le poesie finaliste

TRIADE DI DOLORE E SPERANZA (Miglior poesia 2019) – di Giovanna Morabito
AL CALAR DELLA SERA – Di Patrizia Cozzolino
SENZA (CHE) – Di Franco Ricci
CARCIDIOMA – di Assunta Spedicato
NON HO PAROLE CHE D’INCANTATO AMORE – di Carmelo Spitaleri

 

 

 

 

Evento CUR A.R.T.E

Tumore al seno – Quando il virtuale incontra il reale, le terapie curano le relazioni guariscono – 15 giugno 2019

Oratorio del Gonfalone – 15 giugno 2019 dalle 14.30 alle 19

Care/i Amiche/i
siete tutti invitati al convegno “Quando il virtuale incontra il reale, le terapie curano le relazioni guariscono” che  si terrà a Roma il 15 giugno dalle 14.30 alle 19 presso l’Oratorio del Gonfalone (Via del Gonfalone, 32, Roma). Medici e pazienti si confronteranno sui temi della medicina narrativa, del supporto attivo e dell’arte come veicolo di emozioni. L’idea nasce dall’incontro tra la nostra Associazione IncontraDonna e il forum Ragazze fuori di seno”.

A seguire nei saloni dell’oratorio sarà possibile visitare la mostra “Dalle vostre parole”, di Anna Chiara Fratesi.

Vi aspettiamo!
‘Le donne s’incontrano’, giornata per la prevenzione e la cura del tumore al seno

Evento CUR A.R.T.E

Il 28 maggio al Teatro Ghione, un cast di pazienti oncologici e volontari di IncontraDonna onlus in “Viaggio tra sogno e realtà”

Vi aspettiamo numerosi martedì 28 maggio, al Teatro Ghione alle ore 20.30,  per lo spettacolo
“Viaggio tra sogno e realtà”.
Regia di Selene Gandini,
cast di pazienti oncologici e volontari di IncontraDonna Onlus.

Il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza per le attività del Laboratorio di Anna.
per info e prenotazioni rivolgersi al Teatro Ghione,
via delle Fornaci 37, Roma
telefono 066372294
teatroghione.it

 

‘Le donne s’incontrano’, giornata per la prevenzione e la cura del tumore al seno

 

 

Evento CUR A.R.T.E

‘Le donne s’incontrano’, giornata per la prevenzione e la cura del tumore al seno

Di
 
Organizzata da IncontraDonna onlus, con il patrocinio di Aiom e ABRCADABRA. nel pomeriggio premio in memoria di Maria Arcidiacono.
 

ROMA – “Le donne si incontrano”. È questo il titolo di una giornata tutta dedicata alla salute femminile promossa dall’associazione IncontraDonna onlus, con il patrocinio di Aiom e ABRCADABRA nella prestigiosa sede dell’Istituto Treccani a Roma.

L’incontro di oggi rappresenta la sintesi di tutte le attività messe in campo dall’onlus, comprese le sei giornate di formazione che si sono svolte presso l’Ordine dei medici di Roma e del Lazio, il cui presidente, Antonio Magi, ha ribadito vicinanza e sostegno al lavoro dell’associazione. Una mattina dedicata alla medicina: dalla diagnosi precoce del tumore del seno, alla cronicizzazione, alle terapie. Al tavolo dei relatori, tra gli altri, Adriana Bonifacino, senologa e presidente dell’associazione IncontraDonna onlus; gli oncologi Paolo Marchetti e Carlo Capalbo che ha parlato anche di tumore della mammella maschile e Antonio Russo che ha presentato la situazione disomogenea dei percorsi di sorveglianza per i portatori di mutazione genetica Brca1/2. Medici che hanno ragionato di percorsi e diritti insieme ai pazienti, non trascurando la popolazione dei carrier di mutazione Brca1/2 con la presidente di aBRCAdaBRCA Ornella Campanella e affrontando il tema dell’advocacy, i Pdta regionali, le iniquita’e l’azione di pressione sul Ministero e sulle Istituzioni centrali.

‘Le donne s’incontrano’, giornata per la prevenzione e la cura del tumore al seno

Il pomeriggio è stato riservato a quei progetti che IncontraDonna promuove per sostenere pazienti e famiglie durante il momento delle cure e dopo. Il teatro con il ‘laboratorio di Anna’, grazie alla collaborazione con l’Oratorio del Gonfalone e il Teatro Ghione, una sessione di trucco con Ars estetica e infine la danza con il progetto europeo ‘Dancing with health’ e il lancio di Dancing 4 oncology’ con madrina Carolyn Smith. “Abbiamo sempre dato importanza alla psiche e per guarire e’importante condividere”, ha detto Mariella Giovagnoli, medico e cofondatrice dell’associazione IncontraDonna onlus. Al centro del pomeriggio la toccante premiazione del concorso letterario ‘SopratTUTTO’ scrivere. Il premio è stato intitolato alla memoria di ‘Maria Arcidiacono’, morta ad appena 30 anni di tumore del seno, il 6 marzo 2012, la cui vicenda è al centro di una vicenda giudiziaria che vede rinviati a giudizio i medici che la seguirono all’inizio con l’accusa di non aver riconosciuto il tumore della giovane e averla condannata ad una diagnosi tardiva. Un processo che rischiava di finire in prescrizione e che solo grazie ai due genitori di Maria e alla loro richiesta di verità arriverà alla sentenza a metà giugno.

 
 
FONTE: DIRE.IT