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Intervista alla dott.ssa Adriana Bonifacino

a cura di Emanuela Alessandrucci – UOS Comunicaizone, marketing e URP

Conoscere il proprio corpo ed averne cura, non solo per un fattore estetico ma per un proprio benessere fisico, un dovere nei confronti di noi stessi che  permette di non trascurare quelle parti che in una donna sono considerate tra le più importanti e delicate, quali ad esempio il seno. Questo organo costituito da un insieme di tessuti (ghiandolare, stromale, connettivo,  adiposo), nel corso della vita attraversa diverse fasi e continui mutamenti ormonali; dalla pubertà, al ciclo mestruale, alla gravidanza fino alla menopausa. Per questa ragione una maggiore consapevolezza scaturita da una corretta informazione sul proprio corpo e sulla propria sessualità aiuterebbe a ridurre il rischio  carcinoma mammario; una patologia che è fonte di rilevante sofferenza fisica e psicologica.

Ā Risulta quindi importante cogliere quei segnali che potrebbero essere indice di un potenziale carcinoma, rivolgendo la giusta attenzione ad eventuali cambiamentiĀ  nell’aspetto della mammella e/o capezzolo, alla comparsa o all’ingrossamento di noduli che si percepiscono al tatto effettuando l’autopalpazione (tecnica che il medico e il personale infermieristico specializzato possono insegnare a praticare e cheĀ  consente alle donne di tenere sotto controllo eventuali cambiamenti del seno). In ogni caso, ĆØ buona norma in presenza di un rilievo giudicato anormale,Ā Ā  rivolgersi ad uno specialista che possa identificarne la causa, ed eventualmente porre una diagnosi differenziale tra una patologia benigna e una maligna. Prevenire la comparsa del carcinoma mammario ĆØ possibile, riducendo i fattori a rischio ed adottando stili di vita sani, evitando il fumo, seguendo una corretta alimentazione, ma soprattutto facendo diagnosi precoci che individuino la malattia tempestivamente.Il suggerimento medico ĆØ quello di effettuare controlli periodici almeno una volta l’anno, al fine di giungere con tempestivitĆ  ad una diagnosi del tumore che consenta di essere curato con maggiori probabilitĆ  di successo (guarigione di circa il 95% dei carcinomi trattati con diametro inferiore alĀ  cm e linfonodi ascellari negativi). Il metodo più efficace per l’ individuazione precoce del carcinoma ĆØ la mammografia, consigliata ogni uno-due anni alle donne oltre i 40 anni. Nelle donne al disotto dei 40 anni ĆØ consigliabile una visita senologica ed una ecografia mammaria dopo i 20-25 anni, secondo anche stili di vita (assunzione di contraccettivi orali, terapie ormonali per la sterilitĆ , gravidanza, ecc). Alcuni tumori della mammella hanno carattere familiare ed ereditario; nel caso più membri della famiglia, sia femminili che maschili, siano stati colpiti da questa patologia, ĆØ consigliabile una visita oncologica di cosiddetto counselling genetico per capire se il rischio di sviluppare un carcinoma mammario sia aumentato o meno, ed eventualmente quali indagini siano più opportune da eseguire. Nei paesi occidentali in carcinoma della mammella rappresenta la prima causa di mortalitĆ  fra le donne; ogni anno in Europa si stimano 250.000 nuovi casi di cui,Ā  circa 35.000 in Italia, con una incidenza di mortalitĆ  pari ad una donna su tre. Al fine di combattere il tumore e di salvaguardare l’integritĆ  fisica delle donne,Ā  molte Regioni italiane hanno attivato campagne di prevenzione mediante programmi di Screening (per approfondimentiĀ  consultare il sito www.ministerosalute.it) Lo screening mammografico ĆØ un programma di sanitĆ  pubblica rivolto alle donneĀ  comprese nella fascia di etĆ  tra i 50 ed i 69 anniĀ  che permette di individuare il carcinoma mammario in stadio iniziale. Grazie a questo modello organizzato di prevenzione gratuita, coordinato dalle ASL a livello Regionale,Ā  si ĆØ abbattuto in Europa il 30% della mortalitĆ  per questo tumore. Il percorso senologico (UDTS) della A.O. Sant’Andrea- Roma, ĆØ fondato sulla interdisciplinarietĆ . Diverse figure professionali, radiologi, chirurghi, oncologici, radioterapisti, infermieri ecc sono dedicati al settore senologico nel rispetto delle Linee Guida regionali e Nazionali. La donna viene accolta in un percorso che inizia con la visita senologica e si svolge attraverso una rete di indagini complesse e tecnologicamente avanzate, dalla mammografia digitale alla ecografia corredata di colorDoppler ed elastosonografia, dall’agoaspirato al Mammotome ecoguidato e stereotassico.
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A cura di
Emanuela Alessandrucci
U.O.S. Comunicazione, marketing e URP
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RISPONDE
La Dott.ssa Adriana Bonifacino
Responsabile UDTSĀ  -UnitĆ  Diagnostica e Terapia Senologica dell’A.O. Sant’Andrea

D. Cos’è il tumore della mammella, come cresce e si sviluppa?
R. Il carcinoma della mammella ĆØ un tumore di tipo maligno che può colpire uno dei due seni e manifestarsi per lo più sotto forma di un nodulo. Questo tumore può essere singolo, multifocale o multicentrico; in poche parole nella maggior parte dei casi si manifesta con una unica lesione localizzata in uno dei diversi quadranti della mammella (immaginiamo gli spicchi di una mela o i petali di un fiore) o nella regione dietro l’areola (appunto retroareolare) o sul prolungamento ascellare della ghiandola. A volte si possono avere più lesioni nello stesso quadrante (multifocale) o in diversi quadranti o nei due seni (multicentrico). Per lo più nasce come un nodulo,Ā  ma il suo esordio può anche essere rappresentato da microcalcificazioni (come uno spruzzo di calce rivelato dalla Mammografia) o da una distorsione del tessuto in un determinato punto. Possono trascorrere anche 10 anni dalla modificazione della prima cellula in maligna alla formazione di un nodulo di carcinoma di 1cm; questo significa che se interveniamo con una corretta e periodica sequenza di indagini, possiamo scoprire il carcinoma quando ĆØ ancora talmente piccolo da poter essere operato con il maggior risparmio di tessuto (terapie chirurgiche conservative) e con ottime probabilitĆ  di riscontrare una bassa aggressivitĆ  del tumore.

D. Quante sono le tipologie di tumore del seno?
R. Esistono diversi tipi istologici del tumore (duttale, lobulare, midollare, tubulare, ecc) e una infinitĆ  di caratteri biologici diversi per ogni tipo di tumore. E’ sostanzialmente sbagliato dire che due donne hanno avuto lo stesso tumore, perchĆ© va considerato non solo il nome del tumore, ma tutti quei fattori che lo caratterizzano e lo rendono pressocchĆØ unico (ormoni, indice di replicazione cellulare, c-erb b2, ecc). Sono stati fatti negli ultimi 5-10 anni degli enormi passi avanti nella conoscenza del carcinoma mammario, e sempre più si otterrĆ  nel futuro in merito alla identificazione di quelle caratteristiche biologiche che porteranno a terapie sempre più mirate e sempre meno invasive.

D. Ci sono delle donne che possono essere considerate più a rischio?
R. Il 10-15% dei carcinomi mammari ĆØ, alle conoscenze attuali, di tipo ereditario; ma non facciamo dei falsi allarmismi. Non ĆØ sufficiente aver avuto una madre, una sorella, una zia con carcinoma della mammella per sentirsi ā€œcondannateā€ allo sviluppo di questa malattia. Anche qui l’informazione corretta ĆØ alla base di ogni sano principio di prevenzione. Esistono in base alle conoscenze attuali, alcuni parametri di valutazione che devono essere necessariamente presi in considerazione per stabilire l’indicazione eventuale ad approfondire il tema ereditarietĆ . In poche parole, le donne che hanno familiari di I grado che abbiano sviluppato carcinoma della mammella (anche maschile) dovrebbero prendere un appuntamento per una visita di ā€œcounselling geneticoā€. Questa consiste in un primo incontro con un oncologo esperto del settore che ricostruirĆ  l’albero genealogico della donna in relazione ai tumori che si sono sviluppati nella famiglia (con ovvia maggiore attenzione per il carcinoma mammario e ovarico, legati tra loro da una possibile stessa mutazione genetica); solo successivamente a questo atto preliminare si deciderĆ  l’opportunitĆ  di test genetico con prelievo del sangue per verificare le eventuali mutazioni (BRCa1, BRCa2). In caso di positivitĆ  del test il rischio di sviluppare un carcinoma mammario (e/o ovarico) nell’arco della propria vita, aumenta fino al 70-80%. Il counselling genetico in ambito oncologico prevede una integrazione multidisciplinare; il supporto psicologico in questo percorso, infatti, riveste un ruolo di primaria importanza.

D. A che etĆ  ĆØ consigliabile effettuare i primi controlli?Ā 
R. Ci sono diversi modi per affrontare il percorso diagnostico al fine di rilevare un eventuale tumore più precocemente possibile. Partiamo innanzitutto dal riconoscere quali siano le etĆ  effettivamente a maggior rischio. Sicuramente l’etĆ  della menopausa e della post menopausa (intorno ai 50 anni e oltre i 60) sono le etĆ  ancora oggi da considerare a maggiore rischio di tumore della mammella. I dati più recenti ci dicono , comunque, che stiamo osservando un numero elevato di carcinomi in donne giovani (al di sotto dei 50 e dei 40 anni) e in donne con etĆ  superiore ai 70 anni (grazie anche all’allungamento della vita specialmente nella donna). Nel 2004, ad esempio, il 20% delle donne operate per carcinoma mammario in Italia ha meno di 50 anni; il 35% ha etĆ  superiore ai 70 anni, e il 45% ha una etĆ  compresa tra i 50 e i 69 anni.

D. In che cosa consiste il programma di screening ed a chi ĆØ rivolto?
R. I programmi di Screening Regionali gratuiti prevedono una mammografia ogni 2 anni nelle donne in etĆ  compresa tra i 50 e 69 anni. Questo modello organizzato di prevenzione ha avuto sicuramente il merito di aver ridotto la mortalitĆ  in Europa del 30% per questa patologia. Ma non ĆØ ancora abbastanza; restano fuori tutte le donne di altra etĆ  e, soprattutto, ci sono Regioni in Italia dove il programma di Screening non ha avuto ancora il suo avvio (Calabria, Sardegna e solo recentemente la Puglia). Le donne hanno tutte lo stesso diritto alla diagnosi e al miglior trattamento terapeutico nel caso incontrino sulla loro strada questo tumore; non ci possono essere differenze di trattamento in termini di chirurgia (linfonodo sentinella; Radioterapia Intraoperatoria), di chirurgia plastica ricostruttiva contestuale all’intervento demolitivo, di terapie mediche (ad esempio gli anticorpi monoclonali che solo da 1 anno sono stati registrati per l’utilizzo adiuvante, e cioĆØ subito dopo l’intervento, per quelle pazienti che hanno una positivitĆ  con 3+ al c-erb b2). La standardizzazione dei programmi di diagnosi precoce e della terapia medico/chirurgica rappresentano un diritto inequivocabile per ogni donna.
Invito, pertanto, le donne ad aderire ai programmi di Screening Regionali e , quindi, a non cestinare la lettera di invito che proviene dalla ASL di appartenenza. Allo stesso modo invito le donne che non sono comprese nella etĆ  dei 50-69, ad impegnarsi in un programma di prevenzione facendosi magari consigliare dal medico di famiglia in merito al tipo di indagini da eseguire e al Centro Senologico cui fare riferimento. Nelle donne al di sotto dei 40 anni può ancora essere sufficiente la visita senologica abbinata ad una ecografia ogni 12-24 mesi (sarĆ  chi visita la paziente a decidere la cadenza delle indagini); nelle donne con rischio familiare iniziamo la Mammografia dopo i 35 anni. In realtĆ  quando possibile e quando opportuno iniziamo una prima Mammografia a 35 anni anche in donne senza rischio familiare. A partire dai 40 anni, la Mammografia, comunque deve rappresentare il primo punto di riferimento per la diagnosi; l’Ecografia ha un ruolo importante dopo questa etĆ , ma spesso complementare alla Mammografia e in funzione del tipo di ghiandola osservata.

D. Quali sono le cose che una donna deve sapere per prevenire il tumore al seno?
R. Le donne hanno spesso maternitĆ  sempre più in avanti negli anni, si sottopongono spesso a terapie ormonali contraccettive per molti anni, o, nel caso di possibile infertilitĆ , vengono trattate con ormoni anche per diversi anni. Non sappiamo ancora bene quanto queste terapie possano incidere, ma sicuramente gli stili di vita (alimentazione, peso, attivitĆ  fisica, assunzione di ormoni, ecc) rivestono un ruolo nello sviluppo di questa malattia. E’ necessario informare bene le donne, insegnare loro a prendersi cura del proprio corpo e, con molta pazienza, supportare quelle che sfuggono alle indagini, spesso perchĆ© hanno giĆ  vissuto una esperienza di carcinoma mammario in famiglia.
Alle donne dico sempre : ā€œoccupatevi del vostro senoā€. C’è una enorme differenza tra l’occuparsi e il preoccuparsi; sono due concetti diversi. Anche alle Istituzioni chiediamo maggiori risorse per questo tumore; 1 donna su 9 incontra nel suo percorso di vita il carcinoma mammario e, ogni anno, in Italia 35.000 nuove donne lo sviluppano. Le previsioni epidemiologiche ci dicono che sarĆ  in ulteriore aumento negli anni futuri; forse 50.000 nuovi casi per anno nel 2015. Non possiamo fare finta di nulla; dobbiamo promuovere una mobilitazione a diversi livelli, sociale, istituzionale, affinchĆ© la voce delle donne venga ascoltata e affinchĆ© a tutte le donne possa essere garantito un percorso adeguato di diagnosi e cura. Nella nostra UnitĆ  di Senologia abbiamo un percorso di diagnosi articolato (Mammografia, Ecografia con Color Doppler ed Elastosonografia, Visita Senologica, RM con mezzo di contrasto, Agoaspirato, Biopsia con ago, Biopsia con Mammotome) che prevede tutte le possibilitĆ  tecnologiche più avanzate oggi disponibili. Siamo un centro di riferimento conosciuto a livello nazionale grazie anche ai percorsi di formazione che offriamo a medici specialisti provenienti dalle diverse Regioni di Italia e anche dall’estero. Successivamente alla diagnosi di carcinoma, la donna viene accompagnata in un percorso e incontra le diverse figure competenti (chirurgo senologo, chirurgo plastico, oncologo, medico nucleare, radioterapista, psicooncologo, fisiatra, ginecologo) senza doversi fare carico del prendere gli appuntamenti con le singole sezioni.

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Come si esegue l’autoesame del seno?

  1. Porsi in piedi davanti allo specchio. Posare le mani sui fianchi. Si notano alterazioni insolite di colore, forma e dimensioni dei seni?Ā 
  2. Mettersi davanti lo specchio congiungendo le mani dietro la schiena. Si notano alterazioni insolite di colore, forma e dimensioni dei seni?
  3. Mettersi davanti lo specchio congiungendo le mani dietro la testa. Ruotare il busto a destra e poi a sinistra.Ā  Si notano alterazioni insolite di colore, forma e dimensioni dei seni?Ā 
  4. Palpare con la punta della dita il seno sinistro e poi il seno destro. Si percepiscono noduli insoliti?Ā 
  5. Palpare con la punta delle dita l’ascella destra e poi la sinistra. Si percepiscono noduli insoliti?
  6. Se si verificano delle alterazioni insolite a livello del seno, si consiglia di fissare un appuntamento con un medico specialista, anche se 9 su 10 alterazioni al seno non sono di origine cancerosa.

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Dott.ssa Adriana Bonifacino
Responsabile dell’UDTS – UnitĆ  Diagnostica e Terapia Senologica dell’A.O. Sant’Andrea

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Data di pubblicazione: 21 Maggio 2014