Dancing with health, quando la danza diventa cura, un progetto europeo ideato da IncontraDonna onlus

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

Parte dall’Italia, da un’iniziativa dell’associazione IncontraDonna onlus, un progetto europeo che coinvolge 5 nazioni. Obiettivo: mettere a punto un protocollo che utilizza gli strumenti della danza per aiutare le donne a recuperare fiducia nel proprio corpo e in se stesse. Con due trainer d’eccezione: Carolyn Smith e Samuel Peron.

di TIZIANA MORICONI

Fonte http://www.repubblica.it/oncologia/qualita-di-vita/2018/04/27/news/dancing_with_health_quando_la_danza_diventa_cura-194923111/

È una questione fisica, ma anche di testa. Dopo un tumore al seno, dopo l’intervento, la radioterapia, la chemio e le altre cure farmacologiche, il corpo cambia: non risponde più come prima, non è affidabile. Non ha più la stessa coordinazione, lo stesso equilibrio e la stessa postura. A causa delle terapie che colpiscono i nervi, mani e piedi possono perdere parte della loro sensibilità e della forza. Dall’altro lato c’è la mente, che può non riconoscere l’immagine allo specchio, che fatica a recuperare la fiducia, la confidenza, la sicurezza.

LEZIONE DI DANZA, LEZIONE DI VITA
“Anche ballare è una questione sia fisica che mentale”. Carolyn Smith, che balla da quando aveva 4 anni, insegna danza da oltre 30 e sta affrontando ora il suo secondo tumore la seno, sa di cosa parla: “So bene che la danza può aiutare ad affrontare qualsiasi momento. E mi ha aiutato moltissimo sia psicologicamente sia a riappropriarmi del mio corpo. Quindi perché non provare a utilizzarla come uno strumento per aiutare anche le altre donne?”

Parte da qui e dall’incontro con Adriana Bonifacino, oncologa senologa dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e presidente dell’associazione IncontraDonna onlus, un progetto europeo unico nel suo genere, che mira a mettere a punto un vero e proprio protocollo e a formare trainer esperti nella riabilitazione fisica. Con l’obiettivo di permettere alle donne che hanno avuto un tumore al seno di recuperare la positività e la fiducia nel proprio corpo.

SI PARTE DALLE EVIDENZE SCIENTIFICHE
“Ci sono ormai molte pubblicazioni scientifiche che dimostrano come l’attività fisica porti grandi benefici alle donne operate, e non solo per quello che riguarda strettamente il recupero della parte colpita: migliora anche la risposta alle terapie, aiuta ad avere un maggior controllo del corpo e delle emozioni”, spiega Bonifacino. “Per esperienza, credo poi che le donne che hanno affrontato il tumore al seno, in qualsiasi paese vivano e pur con le loro differenze territoriali, siano legate da un fil rouge. Per questo ho pensato che il progetto dovesse avere una valenza internazionale, e ho cercato un fondo europeo per finanziarlo”.

DANCING WITH HEALTH: IL PROGETTO
Il progetto ora ha un nome – Dancing with Health – ed è realtà, grazie a un co-finanziamento del programma Erasmus + Sport dell’Unione europea. Partirà ufficialmente l’8 giugno, dopo un lungo lavoro di preparazione, durato due anni. “Abbiamo coinvolto sei partner”, continua l’oncologa: “L’Università Foro Italico di Roma per l’Italia, che è anche coordinatore, l’Istituto europeo per lo sviluppo socio-economico – Ises, che fornisce il supporto amministrativo e logistico, e altre quattro organizzazioni e associazioni in Bulgaria, Lituania, Regno Unito e Paesi Bassi, che partecipano attraverso il dipartimento di oncologia dell’ospedale universitario di Utrecht. Tra una settimana, sarà lanciato anche il sito, dancing-health.eu”.

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

 

Carolyn Smith e Samuel Peron, anche lui ballerino e volto noto dello spettacolo, stanno mettendo a punto il protocollo e formeranno i futuri trainer di tutte e 5 le nazioni coinvolte: tre per ciascun paese, di cui due ballerini e un preparatore atletico. “Da quando abbiamo aperto il bando sono arrivate moltissime richieste e c’è stato un lungo lavoro di selezione”, dice Bonifacino. “Per quanto riguarda le pazienti, in questa prima fase saranno 12 per nazione. Non abbiamo posto limiti per il tipo di intervento e cura, ma è necessario che abbiano avuto il tumore da non più di tre anni, per poter valutare l’efficacia di questo approccio. In tutto, il programma durerà due anni e mezzo, alla fine dei quali sarà prodotto un documento, per rendere il protocollo fruibile a tutti. La nostra intenzione è di dare continuità al progetto, facendo in modo che i trainer ne formino altri a loro volta e che abbia una ricaduta in ciascun paese”.

PASSO DOPO PASSO
“Il nostro compito è soprattutto quello di insegnare come aiutare le donne che hanno avuto il tumore al seno”, spiega Carolyn: “Non si può semplicemente pensare di fare danza-terapia senza considerare a chi la si sta insegnando e quali sono le sue problematiche. Io stessa, dopo la mastectomia, pensavo di morire al pensiero che qualcuno potesse toccarmi. E ho dovuto re-imparare a controllare il corpo, perché non rispondeva più ai miei comandi. Non solo: vedevo la parte mancante anche quando avevo la protesi. Bisogna quindi usare l’approccio giusto, fare un passo alla volta, per ritrovare la sensazione di essere una donna completa anche quando manca un pezzo”.

Il protocollo prevede che all’inizio non vi sia alcun contatto fisico con altre persone: “Si impareranno gli esercizi per recuperare la sensibilità di piedi e mani, per ritrovare la coordinazione, per sentire il corpo e non non avere più timore di guardarsi allo specchio o di mettere una mano sul proprio seno”, continua Carolyn: “Bisogna rallentare, pensare a cosa si deve fare, riscoprire la meccanica del corpo. Prima impariamo a non cadere, poi a ritrovare la femminilità che magari si crede di aver perso. L’obiettivo è cambiare il modo di vedersi. Basta davvero poco: se cambia lo sguardo su noi stesse, cambia tutto”.

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Il 25 maggio al Teatro Ghione un cast di pazienti oncologici e volontari di IncontraDonna onlus con la regia di Selene Gandini in “Il diario di Adamo ed Eva”

I biglietti potranno essere acquistati presso il Teatro Ghione ​come riportato in locandina. Partecipate numerosi e affrettatevi ad acquistare il vostro biglietto! 

Il laboratorio di Anna si sostiene con la Vostra partecipazione. E’ un percorso coordinato da una psiconcologa e diretto da Selene Gandini, dedicato a pazienti oncologici e volontari di IncontraDonna.

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

IncontraDonna onlus partecipa al quarto corso nazionale per giornalisti ed oncologi organizzato da AIOM che si terrà a Milano il 13 e 14 aprile

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

Siamo nell’era 2.0 e forse persino oltre: tutti, pazienti compresi, inevitabilmente consultiamo il web per qualsiasi esigenza. Ai medici spetta allora il compito di affiancarli e guidarli anche nella scelta del sito appropriato.
E’ un dovere dedicare tempo ai media e cercare di fornire informazioni sempre attendibili e da fonti scientifiche certe: la corretta informazione è fondamentale per aiutare un paziente oncologico.

Siamo orgogliosi di partecipare al quarto corso nazionale per giornalisti ed oncologi organizzato da AIOM che si terrà a Milano il 13 e 14 aprile

http://www.medinews.it/news,23734

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Mercoledi 25 aprile, IncontraDonna Onlus, in collaborazione con l’associazione Acido Lattico Mtb Passo Correse, per un nuovo appuntamento con lo sport e la prevenzione

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

 

 

Mercoledì 25 aprile 2018 a Passo Corese-Roma
Manifestazione cicloturistica di mountainbike non competitiva “Colli della Sabina”

 

I volontari di IncontraDonna Onlus saranno presenti durante la giornata e sarà allestito un gazebo in cui si effettueranno consulenze specialistiche, gratuite per tutte, dalle ore 10:00 (per la visita è consigliabile portare con sé le ultime analisi e indagini del seno)

 

Info ed iscrizioni per partecipare alla corsa ciclistica: www.collidellasabina.it

Cibi elaborati e rischio di cancro

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

Uno studio francese pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) ha dichiarato che un aumento del 10% dell’apporto di cibi elaborati, comporta il 10% di aumento del rischio di carcinoma della mammella.

Sono stati studiati dal 2009 al 2017 104,980 adulti che hanno assunto regolarmente 3300 prodotti alimentari in questo periodo (snack dolcificati 26%, bevande zuccherate 20%, cereali e cibi contenenti amido 16%, frutta e vegetali elaborati 15%, prodotti di carne, pesce e uova trattati 12%) .

Dopo 5 anni di osservazione 2280 donne hanno sviluppato carcinoma della mammella.

I cibi elaborati contengono zuccheri, grassi saturi, additivi durante processi industriali (bibite, bocconcini di pollo e pesce, noodles, zuppe istantanee, carni conservate, pane in cassetta e dolci  confezionati, ecc).

L’aumento di carcinoma della mammella è stato messo in relazione soprattutto all’aumento del peso e alla sindrome metabolica determinata da questo tipo di alimentazione; non trascurando altre problematiche indotte come alterazione del metabolismo dei grassi e ipertensione.

 

British Medical Journal:   French NutriNet Santè

5×1000

Per dare sostegno alle donne che combattono il tumore al seno e diffondere la prevenzione non servono le parole giuste ma i fatti. Per non sbagliare dona il tuo 5×1000 ad IncontraDonna Onlus: è un gesto rapido e che non costa nulla, ma può fare in realtà molto.

Nel modulo per la dichiarazione dei redditi, troverai un riquadro destinato alle Onlus (“organizzazioni non lucrative di utilità sociale”): basta inserire la firma ed il nostro codice fiscale 97513990586.

 

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Roma 17 febbraio 2018 – VIDEO – IV incontro di formazione/informazione: “Non solo chemio, non solo farmaci” prof. Paolo Marchetti

Nell’ambito delle iniziative di Formazione/Informazione organizzate da IncontraDonna, il 17 febbraio presso la sede di Psicologia a Via dei Marsi 78, il prof. Paolo Marchetti, Primario dell’Oncologia Clinica dell’Ospedale Sant’Andrea e Ordinario di Oncologia della Sapienza Università di Roma, ha tenuto una lezione-conferenza dal titolo Non solo farmaci…, cui è seguito un ampio dibattito.

In manierapiana e accessibile il prof. Marchetti ci ha fornito una serie di informazioni, anche con esempi tratti dalla sua esperienza medica, offrendo nuovi punti di vista che permettono di orientarsi con serenità e maggiore consapevolezza nel labirinto della ricerca scientifica attuale. L’intervento del Prof. Marchetti ha incrociato più argomenti pur partendo da una prospettiva precisa: gli stili di vita e le terapie coadiuvanti e che completano e aumentano l’azione della terapia di base da cui si attende l’effetto principale.

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I parte discorso Prof. Paolo Marchetti

Importanza dell’ascolto del paziente……………………………………………..00.01

I bisogni non riconosciuti: curare i sintomi, non solo le cause delle malattie ……06.51

Rapporto tra caratteristiche genetiche e reazione ai farmaci………..……………11.23

Interazioni tra i farmaci ………………………………………….………………15.31

Pazienti politrattati…………………………………………………………….… 21.50

Influenza del muscolo nei pazienti oncologici …………………………………..22.28

Importanza dell’attività fisica e della nutrizione…………………………………25.00

Farmaci nuovi e immunoterapia……………………….…………………………26.20

Farmaci noti e nuove modalità di somministrazione………………………….….27.37

 

II Parte Domande del pubblico

Immunoterapia. Non tutti i tumori rispondono……………………………….…..29.38

Correlazioni tra sistema immunitario e microbiota………………………..……..34.08

Chi risponde all’immunoterapia………………………………………………….37.57

Trapianto di microbiota…………..………………………………………………39.34

La radioterapia potenzia l’immunoterapia?……………………………………………………40.57

Prodotti di erboristeria………………..…………………………………………..45.29

Antiestrogeni e osteoporosi……………………………………………………….49.36

Opzioni terapeutiche in pazienti maschi con mutazioni BRCa1 e BRCa2………52.48

Trattamenti in donne con mutazione. Cosa ne pensa l’oncologo……….……….55.27

Impiego di farmaci per la terapia ormonale sostitutiva in donne con mutazione..58.40

Biopsia liquida……………..…………………………………………………..1.01.43

Biopsia liquida e bersaglio molecolare…………………………..…………….1.03.52

Marcatori tumorali: uso improprio……………………………………..…….. 1.06.05

Domande sull’alimentazione……………………………………………………1.08.24

Sostanze ad azione ormonale nei prodotti alimentari…………………………..1.09.21

Zucchero e latticini………………………………………………….…………1.16.45

Perplessità sulle statine…………………………………………………………1.20.20

Caregiving familiare: un ulteriore e gravoso impegno delle donne

Articolo pubblicato su www.regioni.it

 

Tema affrontato nel corso del convegno “Soprattutto donna!” organizzato da Farmindustria

(Regioni.it 3339 – 08/03/2018) Il caregiving familiare in Italia e’ soprattutto nelle mani delle donne, che avvertono tutto il peso e che si trovano a dove bilanciare questo impegno con le proprie necessità, i propri interessi e le proprie aspirazioni. Per quasi nove donne su dieci questa è una realta’ quotidiana e per 1 su 5 si tratta di un impegno sentito come gravoso, poiché alto è il livello di coinvolgimento. E’ quanto emerge da una ricerca Ipsos presentata nel corso dell’iniziativa di Farmindustria “Soprattutto Donna! Valore e tutela del caregiver familiare”.  “In questa giornata allargheremo lo sguardo ai prestatori volontari di cura nelle famiglie o comunque nel contesto di relazioni affettive, per concorrere a dare loro visibilità sostegno e tutela”, ha spiegato Enrica Giorgetti, direttore generale Farmindustria. “Con l’allungamento della vita media e con la cronicizzazione di malattie solo pochi anni fa non curabili, il bisogno di cura si allarga in modo esponenziale. E il numero di caregivers aumenta sempre di più. Ecco perché esse meritano l’attenzione dei decisori istituzionali per la straordinaria funzione sussidiaria che svolgono e per gli elevati prezzi che pagano in termini di qualita’ della vita”, ha aggiunto.
Non a caso la legge di bilancio ha affrontato il tema dei caregiver, prevedendo precisi interventi e risorse: sono stati infatti stanziati 20 milioni per questo obiettivo specifico (cfr. anche il quadro sinottico curato dalla segreteria della Conferenza delle Regioni) .
L’evento moderato dalla giornalista Daniela Vergara si e’ dipanato in tre sessioni principali e quattro testimonianze. Il primo quadro ‘Formare all’appropriatezza delle cure: la necessita’ di un’alleanza terapeutica’ ha visto confrontarsi: Mario Melazzini direttore generale Aifa; Silvestro Scotti segretario generale Fimmg; Giampietro Chiamenti, presidente Fimp e Adriana Bonifacino, presidente di IncontraDonna onlus.  “Quello che come associazione chiediamo alla politica e alle societa’ scientifiche – ha dichiarato Bonifacino – è un impegno a formare i giovani medici a riconoscere l’importanza della figura del caregiver ed evidenziare le difficoltàche vivono, all’altra parte a stimolare le associazioni a lavorare insieme per dare nuovi strumenti e conoscenza alle stesse cregiver”.
‘Il welfare necessario per sostenere una polazione che invecchia’ ha visto al centro del dibattito: Emilia Grazia De Biasi, presidente commissione Igiene e sanita’ del Senato, Maria Rizzotti, vicepresidente della stessa commissione, Nunzia Catalfo, vicepresidente commissione Lavoro al Senato, e Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute Emlia-Romagna. L’Assessore Venturi (che è anche coordinatore vicario della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni) si è soffermato sulle azioni per il welfare, ormai imprescindibili per sostenere una popolazione che invecchia. Venturi ha illustrato le diverse iniziative che la Regione Emilia-Romagna ha intrapreso per la cura delle persone anziane e disabili, sottolineando che la sua Regione ha stanziato 498 mln per tali obiettivi, un finanziamento che è sostanzialnente pari all’intero Fondo Nazionale per le non autosufficienze (500 milioni).
“Le donne oggi sono sempre piu’ delle superdonne ha esordito Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria intervenuto all’interno della tavola rotonda ‘La centralità della persona e l tempo che non c’e’: come conciliare vita, lavoro e cura. Le donne oggi sono manager delle loro famiglie, ed è vero che tiamo diventando un paese di anziani. Bisogna quindi valorizzare il ruolo che la donna svolge, e Farmindustria e’ un’azienda al femminile: gran parte delle nostre ricercatrici, infatti, sono donne. Per cui per me la ricerca e’ donna” ha concluso il residente di Farmindustria.
L’evento si e’ chiuso con il Premio Farmindustria consegnato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alle associazioni ‘non profit’ che piu’ si sono distante e che offrono anche assistenza domiciliare: ‘Samot’ onlus, che assiste i malati oncologici; ‘Anffas’ onlus di Ostia, che sostiene le persone affette da disabilita’ da autismo; ‘Viva la vita’ onlus, che aiuta i malati di Sla. E a far parte della giuria che ha assegnato il Premio Farmindustria al “non profit che offre assistenza domiciliare” è stata chiamata la Vice Presidente della Regione Basilicata, Flavia Franconi, esperta  in medicina di genere.
Secondo la ricerca Ipsos, condotta su un campione di 800 donne adulte,  sul ruolo della donna come protagonista e influencer nel caregiving, si evince che soltanto il 14% delle italiane, dai 18 anni in su, il coinvolgimento come care giver e’ nullo o quasi, mentre per il restante 86%, con diversi gradi di intensita’, è un esercizio quotidiano. “Queste donne sono sostenute dall’amore e dall’attitudine al dono – ha aggiunto Giorgetti -, ma abbiamo ildovere di integrare la loro forza vitale con politiche pubbliche che le considerino parte essenziale delle reti socio-sanitarie”. Sempre secondo i dati della ricerca commissionata per Farmindustria le necessita’ familiari che ruotano intorno alla sfera della salute sono in elevata competenza delle donne, che sono presenti al momento della prevenzione, 66%, vegliano sul percorso terapeutico, 65%, sono l’interlocutore privilegiato del medico nella fase della diagnosi, 58%, e della terapia, 59%. Tale incombenza e’ ancora piu’ intensa quando si tratta della salute dei bambini: la donna delega una ristrettissima minoranza di casi al proprio partner la cura, 6% e l’interlocuzione con il pediatra, 5%. La donna e’ autonoma anche quando ha bisogno di cure: nel 46% dei casi di problemi lievi di salute  e nel 29% degli eventi più gravi, la donna fa da sé.
Siamo di fronte, ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ad “Una società profondamente cambiata, con organizzazione della città, dei servizi, dei tempi del lavoro completamente diversi rispetto a qualche anno fa. E una popolazione che invecchia sempre di più. In questa nostra realtà i caregiver, soprattutto donne, si occupano della salute dei loro familiari, ma anche la loro salute va tutelata. Oggi le donne si ammalano più di prima – ha ricordato – sono più trascurate, hanno stili di vita non corretti. Il nostro obiettivo è aiutare le donne che si occupano degli altri, che sono all’interno di un processo lavorativo a conciliare tutto questo con la cura degli anziani e dei figli”. Per farlo, ha spiegato, è necessario immaginare un nuovo welfare che però “richiede più risorse”. Perciò bisogna puntare ad “aumentare il numero di giovani, aumentare la platea di lavoratori in modo tale che se tutti lavorano e soprattutto se lavorano le donne possiamo sostenere questo nuovo welfare che richiede più risorse. E’ una strada complessa ma è l’unica che abbiamo per ricominciare a crescere in termini di numeri e natalità ma anche per iniziare a immaginare di prenderci cura delle persone anziane”.  Ma, ha avvertito, “non si può fare questo se si pensa di lasciare tutto il carico di assistenza in capo alle donne. Non solo è ingiusto: è anche impossibile”. “Come ministro della Salute penso  che dobbiamo lavorare sulle Regioni, perché venga aumentata l’assistenza psichiatrica e psicologica nelle reti territoriali.  Bisogna attivare degli ‘anticorpi’ non solo della giustizia, ma anche  della salute mentale”. A dirlo Beatrice Lorenzin, titolare del  dicastero di Lungotevere Ripa. Parlando dell’8 marzo, Lorenzin ha  evidenziato: “Ci sarebbe piaciuto non avere bisogno di questa  giornata. I numeri delle donne che vengono uccise ogni giorno sono  numeri da bollettini di guerra. E le donne morte – ribadisce – sono solo la punta di un iceberg,  fatto di donne che ogni giorno vivono in un contesto veramente molto  complesso. Oggi essere una donna impegnata vuol dire occuparsi delle  altre donne, nella società, nel modo di vivere, nel nostro impegno  quotidiano. Bisogna farlo insieme agli uomini, di cui abbiamo bisogno  e che devono essere protagonisti di questa guerra. Bisogna ricostruire un clima di rispetto dell’altro partendo dai bambini piccoli, dobbiamo capire quello che sta succedendo nella società, perché c’è tutta  questa violenza, disinnescarla e costruire delle reti sociali”. Secondo Lorenzin, infine, “si deve denunciare: quando sentiamo le  urla, spesso c’è una famiglia sola isolata che soffre. Spero che l’8  marzo sia la giornata delle donne che vogliono riscattarsi e guardano  al futuro con energia”.

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute

Lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00, presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, verranno presentate al Ministero della Salute le Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici.
Il documento programmatico, già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, rappresenta un importante punto di partenza per una nuova attenzione ai bisogni non corrisposti (perché non riconosciuti) dei Malati oncologici.

Presentazione delle “Linee di indirizzo per i percorsi nutrizionali dei Pazienti oncologici”, lunedì 19 marzo 2018, alle 11:00 presso l’Auditorium di Lungotevere Ripa 1, al Ministero della Salute