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Adriana Bonifacino contro i tumori a passo di danza con “Dance for Oncology” (D4O) – Intervista su “Starbene”


Su “Striscia La Notizia” , “La dance therapy” il flashmob di IncontraDonna Onlus – a passo di danza con il progetto Dance For Oncology (D4O)
Il flashmob di IncontraDonna Onlus girato All’Ospedale Sant’Andrea di Roma: celebriamo il lavoro di tutti i dottori, gli infermieri e gli operatori e i pazienti dell’ospedale….a passo di danza con il progetto Dance For Oncology (D4O)

AscoltiAMOci: CONCERTO E SEMINARIO SULL’OSTEOPATIA E FISIOTERAPIA – ROMA, 9-11 MAGGIO 2019
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VIDEO – Protesi Mammarie (additive o per ricostruzione) Cosa è importante sapere per prevenire gli eventi avversi I controlli periodici e i segnali da cogliere Prof.ssa Adriana Bonifacino – Prof.ssa Arianna Di Napoli
Sono moltissime le donne nel mondo che hanno una protesi mammaria, additiva nel caso di un intervento estetico, o per una ricostruzione dopo un tumore al seno che abbia comportato una mastectomia. Negli anni le protesi si sono evolute passando da quelle lisce a quelle più ruvide, cosiddette texturizzate e negli ultimi mesi l’attenzione della cronaca è stata posta su alcuni casi di linfoma, detto linfoma anaplastico, in donne portatrici di protesi mammarie, i cui primi casi sono stati documentati nel 2011. Numerosi studi scientifici sono stati già pubblicati ed altri sono in corso per verificare se esista un legame, quali protesi possano essere maggiormente a rischio e la tipologia esatta di linfoma – che è una forma indolente, quindi una volta rimosse le protesi ha una altissima percentuale di guarigione – ma il messaggio importane da far conoscere a tutte le donne che sono portatrici di protesi è che devono effettuare periodici controlli (visita, ecografia, mammografia, risonanza magnetica) per controllare lo stato delle protesi e della mammella, e che devono conoscere i campanelli d’allarme da non sottovalutare (una infiammazione, un nodulo a livello della protesi…) che potrebbero essere il primo segnale di un siliconoma o di un sieroma. Una visita periodica e i controlli consigliati dal senologo sono i passaggi essenziali che devono entrare nella routine di tutte le donne portatrici di protesi indipendentemente dall’età quindi come ci hanno spiegato la Prof.ssa Adriana Bonifacino, Responsabile dellla UDTS dell’Ospedale Sant’Andrea Sapienza Università di Roma e la Prof.ssa Arianna Di Napoli, Anatomopatologa Ospedale Sant’Andrea Sapienza Università di Roma.
FONTE: Medicina e Informazione Web Tv – http://www.medicinaeinformazione.com/protesi-mammarie-additive-o-per-ricostruzione-i-controlli-da-fare.html
FOTO – La prevenzione è una forma di… Sapienza! Edizione 2019
Giovedì 14 marzo alle 9.30, presso l’Aula magna del Palazzo del Rettorato si è tenuta la seconda edizione di “La prevenzione è una forma di… Sapienza!”, una giornata di formazione e informazione dedicato al personale docente e tecnico-amministrativo. Un evento in collaborazione con l’Associazione IncontraDonna Onlus.

“Cara Angelina, ti dico grazie: la tua scelta contro il cancro sta salvando tante donne” lettera aperta della nostra Presidente Adriana Bonifacino ad Angelina Jolie su “La Repubblica”
Il mensile Live dedica, nel numero in edicola giovedì 11 aprile con Repubblica, un dossier alla salute del seno. Una senologa scrive all’attrice: “Ora più facile prevenire grazie alla diffusione dei test genetici”
di ADRIANA BONIFACINO
Cara Angelina,
la notizia che lei è portatrice di una mutazione genetica Brca 1 e perciò ha effettuato una mastectomia bilaterale e l’asportazione delle ovaie, in pochi minuti ha fatto il giro del mondo, e non so con quanta consapevolezza ha cambiato in quei pochi minuti l’approccio alla genetica da parte di scienziati e gente comune nel mondo intero.
Un mondo sotterraneo e temuto quello delle mutazioni genetiche; qualcosa che spaventa, qualcosa di ignoto; qualcosa che può essere dentro di noi, nel nostro Dna, che possiamo aver ricevuto e che possiamo tramandare ai nostri figli. “Un anomalo, difetto di fabbrica”: così, vissuto, dalla maggior parte della popolazione. Qualcosa che è meglio nascondere, non conoscere, facendo finta che non esista.
LEGGI Tutto quello che bisogna sapere sulla salute del seno
E improvvisamente arriva lei, dirompente, in tutta la sua bellezza e determinazione, a scardinare drammaticamente questo silenzio, questo muro fatto di sapere e non sapere, fatto di paura; quella paura che ci rende ciechi e sordi al richiamo della conoscenza e della consapevolezza.
Con molto garbo, ma altrettanta forza e determinazione, ha dato un messaggio al mondo: “La consapevolezza, la conoscenza possono salvarci; ho la mutazione Brca 1, la stessa di mia madre e di mia zia”.
Il mensile Live dedica, nel numero in edicola giovedì 11 aprile con Repubblica, un dossier alla salute del seno
Essere portatori di una mutazione non è certo una fortuna, ma individuarla, conoscerne le caratteristiche, sapere cosa potrebbe comportare, e soprattutto poter trovare un rimedio perché non ci sorprenda impreparati, equivale ad aver scelto la vita. “Scelgo di non mantenere privata la mia storia perché ci sono molte donne che non sanno che potrebbero vivere sotto l’ombra del cancro – scrive – La mia speranza è che anche loro siano in grado di testare i geni e che, nel caso di un rischio elevato, anche loro sapranno di avere opzioni, scelte, importanti. Desidero incoraggiare ogni donna, specialmente quelle con una storia familiare importante di cancro al seno o alle ovaie, a cercare le informazioni e gli esperti che possano aiutarle a fare scelte consapevoli”.
Da quel giorno di maggio ha acceso i riflettori su una tematica che noi medici, oncologi, genetisti, abbiamo fino ad allora faticato, e non poco, ad affrontare con i nostri pazienti. Per giorni e giorni telefoni dei centri di senologia e di patologie femminili, come impazziti. Anche tanta disinformazione. Ricordo che molta stampa italiana, a differenza di quanto accaduto all’estero, l’ha tacciata di “divismo hollywodiano”, ha scritto che la Jolie toglieva mammelle e ovaie per la paura di contrarre il cancro; il seme del sospetto di uno scoop giornalistico si è impossessato dell’autorevolezza mediatica del nostro paese. Ma a quale scopo lo avrebbe fatto, mi domando? Aveva forse necessità di pubblicità? O forse, invece, con quanto dichiarato avrebbe corso il rischio di mettere in difficoltà la sua persona? I produttori cinematografici l’avrebbero guardata con un occhio diverso e curioso per valutare se la integrità fisica e la bellezza della Jolie fossero state messe a dura prova da interventi chirurgici demolitivi anche se poi ricostruttivi. Ma lei ha scelto per le donne, ha scelto per la vita e per vivere, ha scelto di vedere crescere i suoi figli, ha scelto quello che sua madre e sua zia non hanno potuto scegliere, ha scelto per la corretta informazione e la corretta divulgazione. Si è messa in gioco e ha vinto.
Non a caso quando parliamo alle nostre pazienti (anche uomini, comunque, che non sono esentati dal Brca 1 e 2) spesso la nominiamo; molti capiscono di cosa stiamo parlando solo se decliniamo il Brca in “gene Jolie”; spesso è nominata anche in contesti scientifici e la sua immagine troneggia nelle presentazioni ai convegni.
Perché le scrivo oggi? Perché abbiamo vinto un’altra grande battaglia in Italia proprio in questi giorni. L’Inps ha riconosciuto l’invalidità alle donne con mutazione genetica Brca 1 e 2 che si sottopongono agli interventi chirurgici per abbattere il rischio di malattia. Alcune associazioni di pazienti, AIMAC, ABrcaDaBra, si sono molto spese per questo obiettivo. E ce l’abbiamo fatta. Grazie a lei. Sono certa che se non ci fosse stato quel maggio 2013, se lei non avesse alzato questo velo tutt’altro che trasparente, se lei avesse vissuto questa esperienza nella intimità della sua persona e della sua famiglia, ancora oggi non avremmo i documenti regionali per la sorveglianza degli alto rischio, non avremmo pazienti che ci chiedono se possono sottoporsi al test genetico, non avremmo ottenuto la invalidità per le mutate sane, o quanto meno avremmo avuto una strada molto più in salita e incontrato molte più difficoltà.
Tumore al seno, Conte: “Test genetici, stile di vita sano e controlli periodici: così si riduce il rischio di ammalarsi”
Ma siamo solo all’inizio. La ricerca lavora alacremente per la genetica. Il futuro è roseo, ma molto c’è ancora da scoprire e conoscere, tante ancora le battaglie da combattere, tante le vittorie da raggiungere.
– (l’autrice è la responsabile della Senologia all’ospedale Sant’Andrea, Sapienza Università di Roma)
FONTE: LA REPUBBLICA
8 MARZO
Uomo, donna, eterno contrasto
Non tocchiamo questo tasto
Direte “Ancora questa tiritera?”
Vabbe’, cerco di essere leggera
Uomo, donna, oggi è cambiato qualcosa
Abbiamo pure le quote rosa
Ma restiamo in ostaggio / Del nostro retaggio
Il voto nel ’23 ce lo promise il duce
Ma con i podestà poi non si vide luce
Fu del ’45 la Legge, ma senza par condicio
Non votava “colei che esercitava il meretricio”
E nonostante il divorzio del ’74 per chi non si regge
Solo nell’ ’81 abrogati questi articoli di legge
Il delitto d’onore / E il matrimonio riparatore
Che, pensa / Estingueva il reato di violenza
Norma retriva e tremenda / Che imponeva alla donna doppia ammenda
Uomo, donna, discriminati fin da bambini
A me le bambole, a te i soldatini
Così, da grandi, io faccio la mamma e tu giochi alla guerra
E stai distruggendo la terra
Scimmiottando il Prof. Bartezzaghi dico “Discriminate anche nel lessico, è una congiura”
Pensate al femminile di zoccolo, la calzatura
O a un massaggiatore che, maschio, segue una squadra di calcio o di atletica
Ma se femmina è una peripatetica
Esser buona donna è cosa assai lesiva
Mi conviene quindi essere cattiva
Uomo che rompi sempre gli zebedei
E se sei sensibile spesso sei gay
Vero gentleman al primo appuntamento: baciamano, mi apri la portiera, che stile!
Poi parcheggi ed abbassi il sedile
Mi vuoi sexy: parrucchiere, estetista, corso di danza
Io sto tutta un tiro e tu ci hai la panza
Poi hai la crisi di mezz’età e io esco di scena
Tu ti risposi con una romena
“In salute e in malattia” si promette nei matrimoni
Ma di donne in pantofole son pieni i nosocomi
Perché tu non fai fatica
Ci sono mia madre, mia sorella e la mia migliore amica
Uomo che al lavoro fai il gradasso
E il nostro stipendio è sempre più basso
Uomo che dici a una donna violentata
In fondo te la sei cercata
Uomo che ci gonfi di botte poi chiedi perdono
Uomo che non accetti l’abbandono
Per te non può finire in modo placido
E sfregi la tua donna con l’acido
In un raptus uccidi tua moglie e le tue figlie, le tue gioie
Perché, tranne la Mamma, le altre donne sono …. “noie”
Donne il cui grido di aiuto non viene ascoltato
E soccombono a un amore malato
Donne con un occhio pesto, che in ospedale
Dicono “Son caduta dalle scale”
E per paura o per amore / Proteggono il loro aggressore
Donne abusate con cupidigia
Donne a pezzi in una valigia
Ti comporti in maniera brutale
Se hai un po’ di potere sei spesso un maiale
Offri a una donna un lavoro stabile
Mentre ti apri l’impermeabile
Per dare a un’attrice un proprio spazio
Le chiedi in cambio una fellatio
Io ragiono col cervello
Mentre a volte tu ragioni col ….. con quello
E altrove nel mondo la vita è ancora più dura
Donne senza diritti e senza cultura
Infibulate, alla mercé di un padre padrone
E uno sposo imposto per tradizione
Donne rapite, stuprate, scomparse come per magia
Tra le scartoffie di una scrivania
Ma ovunque, con l’alibi della religione
Si dà al patriarcato una giustificazione
E la donna, subalterna dal peccato originale
Non riscattata neanche da Maria, nata senza male
Donne tradite, offese, umiliate
Donne maltrattate
Donne apprezzate solo se dipinte su una tela
E tutto questo per colpa di una mela
Chiedo scusa a lor signori
Che il furor della mia penna ha reso tutti stupratori
C’è chi ha rispetto, chi ci ammira
Non è per loro la mia ira
Ma per chi, per la stoltezza / Non conosce una carezza
Uomo, che ti ricordi della tua sposa
L’8 marzo con la mimosa
Quella non è la mia festa
E scarpe rosse per protesta
Scarpe vuote che urlano lo strazio, un lento stillicidio
Le innocenti vittime del femminicidio
Scarpe rosse per dire basta alla violenza
Potete farla voi la differenza
Grazia Castiglione
L’ALTROVE – In ricordo della mia Mamma
Sei nell’altrove senza tempo
Nella lucidità del silenzio ascolto il mio dolore
Fatto di ricordi
E di rimpianti
Nella casa dove regna la tua assenza
Dove tutto è fermo
Come se tornassi
Brandelli del mio cuore
Nei tuoi armadi
Tra i tuoi abiti
Fissi e increduli
Che accarezzo
Cercando il tuo profumo
Sei con me
Ti ritrovo tra i tuoi libri
Nella tua mimosa
Ti ritrovo nei miei gesti
Così simili ai tuoi
E per la dignità che m’insegnasti
Il mio grido si trasforma in pianto
Sommesso
Che si cristallizza
Come zampillo gelato di fontana
Vorrei scrivere per te le parole più belle
Catturandole
Nel fiume di emozioni
Ma il cuore
Che si schiude ai sentimenti più profondi
Li lascia muti
Vorrei un posto in cui le parole
Fluissero libere
Per poterle ritrovare
Invece svaniscono
In questo dolore
Che mi attraversa
E mi consuma
Racconterei del tuo sorriso
Del tuo amore
Ti lascerei il mio amore
Anche quando
A ricordarmi
Ci saranno solo fiori di stoffa stinti dal sole
Vengo da te
Affido i miei fiori al marmo
Definitivo
E a un Cristo coronato di spine
Che non mi conforta
Affido le mie preghiere
Uno stormire di foglie
Un cinguettio
Rompono il silenzio
Guardo la malinconica bellezza di un tramonto
Penso ai tramonti insieme, Mamma
Ammirando ammaliate
L’esplosione di colori
Penso ai mille
E mille tramonti che ho già visto
Diversi
Incantevoli
E penso che forse la vita è questo
Intreccio tra passato e presente
Tra il continuo divenire e la forza dei ricordi
E nella vita che ci separa
Fino al mio altrove
Ci sarai
Grazia Castiglione

Sabato prossimo 13 aprile un nuovo appuntamento con gli incontri di IncontraDonna – “COME NASCE UN FARMACO. E SE I FARMACI SONO TANTI?”

Care/i amiche/i,
vi ricordiamo l’appuntamento del 13/04/2019 alle ore 9,45, presso l’Ordine dei Medici, in via Giovanni Battista de Rossi n.9 per il nostro sesto incontro:
Interverranno il Professor Gennaro Ciliberto dell’ Università di Catanzaro e il Professor Maurizio Simmaco della Sapienza di Roma. Il primo ci parlerà di come nasce un farmaco, del lungo percorso di verifica e sperimentazione a cui deve sottostare prima che venga riconosciuto come valido, sia approvato e possa entrare in un percorso di cura.
Il secondo ci chiarirà poi perché le azioni di un determinato farmaco su persone diverse possano essere diverse. E come il tutto si inserisca in un sistema molto complesso, specie se i farmaci utilizzati sono più di uno.
Avremo la possibilità di capire cosa è un trial sperimentale, cosa è “scienza” e cosa c’è -o meglio- cosa non c’è alla base di certi “farmaci” o sostanze spacciate come tali, capaci di creare tante infondate speranze.
L’incontro è aperto a tutti: spargete la voce!
I nostri incontri si concluderanno con una giornata insieme il 18 maggio.
Vi aspettiamo!

