Isabelle Romieu - Direttore del Dipart. di Nutrizione e Metabolismo presso lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). 

 

Io credo che il primo messaggio da dare è che un po’ di attività fisica giornaliera si traduce in un beneficio per tutti, non solo per chi ha una patologia oncologica o una malattia cronica”. Il bilancio energetico è fondamentale; è importante bruciare le calorie che vengono introdotte, in quanto l’obesità porta a modificazioni del metabolismo, tipo la resistenza insulinica, che fa aumentare il rischio di carcinoma della mammella. E' Isabelle Romieu - Direttore del Dipartimento di Nutrizione e Metabolismo presso lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro). 

 

Nelle donne in post menopausa il rischio aumenta del 26% se si ha un BMI (body mass index – indice di massa corporea) fra 25 e 29,9; aumenta fino al 40% se il BMI è superiore a 30 (>30).
L’attività fisica ha una azione dimostrata di protezione nei riguardi del tumore alla mammella; la WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda 75 minuti di attività vigorosa in una settimana o 150 minuti di attività moderata.
Un aumento del rischio esiste anche nell’assunzione di alcool; basti pensare che è stato dimostrato che il rischio aumenta di circa il 15% con 3-6 bicchieri la settimana (5-9,9g/die).
Particolarmente nei giovani il “binge” drinking (6 o più bicchieri in un giorno) aumenta il rischio fino al 33%.
Per quanto riguarda la alimentazione, assumere fibre regolarmente, soprattutto se da vegetali, diminuisce il rischio di tumore del seno; mentre l’eccessivo consumo di carboidrati comporta un aumento del rischio. Gli Omega -3 e Vitamina D riducono notoriamente il rischio.
Da alcuni studi risulta anche che gli adolescenti con alimentazione ricca di carne e grassi sono più esposti ad un tumore del seno in età premenopausale.

  • TAKE HOME A MESSAGE!!!!
  • Mantenere un peso regolare
  • Praticare regolarmente attività fisica
  • Limitare l’assunzione di alcool
  • Evitare bevande zuccherate e cibi elaborati
  • Privilegiare frutta, vegetali e fibre
  • Folati e Vitamina D hanno una potenziale azione protettiva

Isabelle Romieu -Direttore del Dipartimento di Nutrizione e Metabolismo presso lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) - Libera traduzione della Prof.ssa Adriana Bonifacino tratta dalla 11° Pan-European. Conference of Europa Donna – Praga 19 e 20 ottobre 2013