Incontro 15 febbraio 2020 – Ordine dei Medici di Roma

Sul Pink Ring: Gerardo D’Amico, giornalista Rai, Paolo Marchetti oncologo, Carmen Cappitella, dirigente del personale infermieristico, ostetrico e di supporto dell’ospedale S. Andrea, Antonella Iadanza, rappresentante delle pazienti ID.

Ha preceduto l’incontro una breve relazione del Dott. Gabriele Piesco sulla presentazione presso la commissione europea a Bruxelles il 4 /02/2020 dell’ “European Beating Cancer Plan” alla quale ha partecipato Flaminia Fegarotti in rappresentanza di ID.

E’ stato poi mostrato un breve filmato su una giornata tenuta presso l’Ospedale S. Andrea su come “accorciare le distanze” tra paziente e chi se ne prende cura, che è ben più che curare. Personale sanitario appositamente addestrato a utilizzare delicati massaggi a partire da piedi e mani per costruire un rapporto con il paziente. In questo modo la persona malata non si sente più soltanto un corpo abbandonato su di un letto ma riacquista la propria interezza e dignità. Attraverso il rapporto tattile è infatti possibile percepire e riconoscere le proprie e le altrui emozioni in un reciproco scambio.

Poi la discussione si è animata su vari temi: perché tante innovazioni scientifiche e nuove cure rimangono bloccate e cosa possono fare le Associazioni dei pazienti per accelerare i tempi di utilizzo. Come l’oncologia da una multidisciplinarietà sia passata ad una interdisciplinarietà e poi a una transdiciplinarietà. Si è parlato anche di medicina di precisione (diretta a colpire il bersaglio molecolare) che però i pazienti non sanno essere solo una parte della medicina personalizzata.

Molto interesse ha suscitato il tema della “second opinion”. Quando? Come? Il Prof Marchetti ha sottolineato con forza come questo sia un diritto del paziente da esercitare in piena trasparenza, richiedendo una relazione chiara e dettagliata all’oncologo che ha in cura il paziente. Importante far riferimento, per un ulteriore parere, ad istituzioni accreditate. È comunque fondamentale la capacità comunicativa del medico curante, che sia sempre esplicito sulle varie opzioni terapeutiche. Non si tratta di prescrivere questo o quel farmaco, ma di un “percorso” terapeutico da costruire insieme nel tempo. Questo talora serve anche ad evitare un “pellegrinaggio” che potrebbe essere un’inutile perdita di tempo.

Un altro punto spinoso trattato durante la discussione sono stati i tempi lunghi nell’introduzione dei nuovi farmaci e come le Associazioni di pazienti possano farsi sentire senza rischiare di diventare strumenti di parte. Anche qui il Prof. Marchetti è stato chiaro sottolineando come le associazioni abbiano un ruolo fondamentale nel portare le problematiche alla politica. Da parte loro è però richiesta una piena trasparenza, in particolare sui finanziamenti, per evitare che possano finire per fare gli interessi delle grosse aziende (vedi il caso dei biosimilari).

Infine, punto centrale è stato quello delle Fakes news: di fronte ad una realtà complessa quale quella medica come riconoscere le informazioni fondate da quelle che non lo sono? Anche su questo punto, il Prof Marchetti è stato estremamente chiaro: rivolgersi sempre all’oncologo.