Tumore della mammella e ormoni femminili. Esiste una correlazione?

Le ovaie producono delle sostanze chiamate ormoni

(estrogeno e progesterone) che hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo della mammella già a partire dalla pubertà

(momento che segna l’inizio dell’attività funzionale delle ovaie), la cui azione nel tempo sembra correlarsi alla insorgenza del tumore mammario.

Gli estrogeni sia endogeni (prodotti dal nostro organismo) che esogeni (somministrati dall’esterno attraverso le terapie ormonali) attraverso vari meccanismi sembrano infatti accentuare il rischio di tumore al seno.

Tutte le terapie ormonali accentuano questo rischio?

Abbiamo risposte discordanti in proposito, ma l’età della donna al momento della somministrazione, la durata della terapia, il tipo di terapia, le modalità di somministrazione ed il suo dosaggio possono incidere diversamente.

 

Si può quantificare il rischio di tumore alla mammella nelle donne che utilizzano terapie ormonali?

L’incremento di rischio di sviluppare un carcinoma mammario è del 20% dopo 5 anni di assunzione di estrogeni con un aumento di rischio del 2, 3% per ogni anno di terapia sostitutiva se si assumono sia estrogeno che progesterone.

Come tradurre più semplicemente questi numeri.

Nell’arco di età compreso tra i 50-70 anni, 45 donne su 1000 che non hanno fatto una terapia ormonale sostitutiva si ammaleranno di un tumore alla mammella. Si stima che su 1000 donne in trattamento ormonale sostitutivo nell’arco dei successivi 20 anni arriveranno altri 2 tumori per trattamenti fino a 5 anni e 6 ulteriori casi per trattamenti ormonali fino a 10 anni. L’aumento del rischio aumenta quindi con gli anni di esposizione ad una terapia ormonale sostitutiva.

Le donne che hanno avuto un tumore alla mammella possono assumere ormoni?

L’impiego di una terapia estrogenica sostitutiva rappresenta una controindicazione assoluta per il rischio di stimolare delle metastasi occulte (che non si sono rese ancora evidenti) e per la possibilità di stimolare la malattia nella mammella controlaterale.

Esiste un incremento di rischio per altri tumori per le donne che utilizzano terapie ormonali in menopausa?

Le terapie ormonali vanno prescritte in maniera corretta.

Un’erronea somministrazione può determinare un aumentato rischio di sviluppare un tumore dell’endometrio (tumore della porzione interna dell’utero).

Anche la terapia con tamoxifene eseguita da alcune pazienti affette da tumore mammario aumenta il rischio di ammalarsi di un tumore dell’endometrio.

è buona norma effettuare controlli periodici con una ecografia endovaginale (ecografia che utilizza una sonda ecografica che visualizza utero ed ovaie attraverso la vagina) e nel caso di un qualunque sospetto di malattia è consigliabile eseguire ulteriori approfondimenti attraverso l’esecuzione di un’isteroscopia.

L’isteroscopia è un esame ambulatoriale che non richiede anestesia, che consente una visione diretta della parte interna dell’utero e può essere associato all’esecuzione di un prelievo bioptico finalizzato ad inquadrare la problematica della paziente.

Per concludere, esiste un’associazione tra tumore della mammella e terapie ormonali sostitutive.

Il rischio di aumentare il numero di tumori alla mammella non è alto, ma non deve essere sottovalutato.

La somministrazione di terapie ormonali deve avvenire sotto controllo medico e va valutata caso per caso anche in relazione alla presenza di altri fattori di rischio della paziente (esempio familiarità per tumori alla mammella e all’ovaio).