Per una diagnosi precoce di tumore della mammella è indispensabile affidarsi a percorsi pubblici che possano garantire efficienza ed efficacia della proposta diagnostica.

In tutta Italia sono attivi i centri di screening per la mammografia; l’offerta è pubblica e gratuita su chiamata della ASL di appartenenza ogni 2 anni. Garantita tra i 50 e 69 anni; alcune regioni hanno già applicato la estensione a 45 -74 anni.

Qualcosa si sta rivedendo a livello delle regioni per quanto riguarda le età, l’intervallo dei 2 anni, e la sola modalità di mammografia senza ecografia e visita senologica. Soprattutto perché il tumore della mammella nel 20% circa dei casi colpisce donne in età al disotto dei 50 anni (circa il 10 % in età fra i 30 e 40 anni). E, inoltre, ci sono donne considerate ad alto rischio in base soprattutto a fattori di familiarità per tumori della mammella, ovaio (e in parte prostata e pancreas). Affidiamoci al consiglio del medico di famiglia, ovvero rechiamoci presso la ASL di appartenenza per sapere quale offerta può riguardare la propria età e fattori di rischio familiari. Ricordiamo, infine, che il tumore del seno riguarda in una minima percentuale anche l’uomo (1-2% secondo statistiche); e soprattutto se ci fosse un uomo in famiglia che ha avuto tumore della ghiandola mammaria è importante che esegua una consulenza genetica.

Nella App Pianeta Seno troverete con geolocalizzazione i centri di screening di ogni regione in collaborazione con il Centro Nazionale Screening.


 

Adriana Bonifacino

IncontraDonna onlus, Presidente

 

 

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